Ormaitutti i dubbi sono stati fugati: Rafael Nadal è ritornato da protagonista nelcircuito, dopo l'infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dal mese digiugno dello scorso anno, dove fu il ceco Rosol a decretarne l'umiliazione,vista sotto un'ottica diversa per quanto verificatosi nei mesi successivi conun'assenza prolungata che ne aveva fatto temere anche per il prosieguo dellacarriera.
AdAcapulco feudo incontrastato del connazionale David Ferrer avversario dellafinale di domenica, il maiorchino ha stupito tutti concedendo il minimo delminimo ed impedendo al numero 4 al mondo di potersi giocare le proprie chances, evidenziando ancora una volta quell'inferiorità psicologia che ne hacondizionato tutti i precedenti testa a testa.
In pocopiù di un'ora con un punteggio severissimo di 6-0, 6-2, per Rafael Nadal èarrivato il 38esimo trofeo sulla terra battuta ed il 12 successo in stagionedove a fermarlo è stato solamente l'argentino Horacio Zeballos a Vina del Mar al suo esordio assoluto nella stagione 2013.
Sull'ondadell'entusiasmo Nadal ha allontanato le voci che lo volevano assente dallaprossima tournee americana, confermando che ad Indian Wells ci sarà, ma non primadi aver preso parte ad un'esibizione a New York contro l'argentino Del Potro,per provare a saggiare la tenuta delle articolazioni sulla superficie veloceamericana.