2013: una media di 12.000 euro all'anno in tasse per ogni testa. Di certo non è una grossa sorpresa, ma ogni volta chevengono diffusi i dati sulla pressionefiscale in Italia c’è sempre un po’ di sconcerto e di amarezza nel vederequanto le tasse siano elevate, forsenon come in altri paesi, ad esempio quelli scandinavi, senza però in cambio lastessa qualità di servizi pubblici e di assistenza: vediamo dunque i numeri chela Cgia di Mestre ha appena diffusoper l’ anno in corso.

Il centro-studi della Confederazione degli Artigiani, tra iprincipali istituti di ricerca e di statistica del nostro paese, ha elaborato inumeri a riguardo del livello di tassazione per il 2013, calcolandolo in baseal Pil stimato e facendo poi unamedia a livello individuale per ogni italiano (bambini compresi), così da dareuna proporzione di quanto le imposte portino via dal reddito medio annuale:ebbene, per il 2013 la percentuale è pari al 45,1% di quanto si guadagna o siproduce, quasi il 14% in più rispetto al 1980.

Più concretamente, ogni italiano dovrà versare nelle cassepubbliche (dello Stato e degli enti locali) per tassee imposte varie una somma pari a 11.735 euro, addirittura il 125% in piùrispetto ai 5215 euro del 1980; ribadiamo che si tratta di una media calcolatasull’ intera popolazione residente in Italia, effettuata partendo dal ProdottoInterno Lordo, assimilabile ad un “reddito nazionale”, a cui viene sottratto iltotale della tassazione annuale prevista per il 2013.

C’è da dire che il dato sulla pressione fiscale totale, ovvero il 45,1% del Pil, è inferioredello 0,2% rispetto a quanto di prevedeva in autunno (numeri del Documento dieconomia e finanza), in quanto la Leggedi Stabilità ha appunto ridotto quanto c’è da versare al Fisco nella suaglobalità.

Ma questi calcoli devono anche essere aggiustati coi numeridell’ economia sommersa e dell’ evasione fiscale: così facendo si verificache la pressione fiscale reale per icontribuenti onesti arriva al 54% del reddito annuale, come afferma ilsegretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, il quale aggiunge anche “possiamotranquillamente affermare che nel 2013 gli italiani lavoreranno per il fiscosino alla metà di giugno: una cosa insopportabile”.