"Ahi serva Italia di dolore ostello…" cantava il poeta Dantenel XIII secolo e che il nostro paese stia diventando sempre più una diterritorio di conquista per le imprese straniere anche nel XXI secolo è oramaisotto gli occhi di tutti. Banche, supermercati, flotte navali ed aree, catenedi alberghi, imprese di ogni tipo e di ogni genere passano regolarmente di manoda mani italiche a mani straniere.

Soprattutto i cinesi stanno compiendo un'autenticarivoluzione acquistando praticamente di tutto: dal piccolo negozio al bar,dalle attività di import-export al settore assicurativo, dal commercio alladistribuzione, ovunque vai non è difficile imbattersi con rappresentanti dagliocchi a mandorla.

Ecco che questa movimentazione ha finito per interessareanche i servizi segreti i quali logicamente hanno controllato i dati rendendosialla fine del conto che sono addirittura 86 (Fonte Cesif e FondazioneItalia-Cina) le grandi imprese italiane ad essere state acquistate da capitalicinesi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e fatto scattare le indaginiè stata l'acquisizione della Ferretti Yacht.

Praticamente le loro acquisizioni un decennio si sonodecuplicate se si considera che nel 2000 erano appena 7. Per carità nullarispetto alle 627 grandi aziende in mani americane o alle 1.367 partecipate dagruppi europei ma se il trend dovesse proseguire con questa frequenza nel 2020potremmo trovarci addirittura con la presenza di una cifra di poco superiorealle 900 imprese gestite dai colossi di Pechino.

Dunque ancora una volta appare evidente, parafrasando unvecchio detto dell'epoca della guerra fredda, come la Cina sia sempre piùvicina!