Cosa farà Cipro dopo il no della Russia?

La partita di Cipro con il fallimento del suo sistema bancario è ancora aperta: ora Nicosia ritorna a rivolgersi alla UE.

L'incontro che si è svolto il 22 marzo tra il presidente della Commissione europea Barroso e il premier Mevdev ha avuto esiti negativi. Le istanze avanzate da Nicosia sono state respinte. Mevdev ha dichiarato "noi non abbiamo chiuso le porte o non abbiamo detto che non ne parleremo più, ma noi siamo pronti ad affrontare la cosa dopo che sarà completato lo schema finale (di salvataggio dell'Isola)".

Per poi sottolineare: "abbiamo già dato un contributo" in passato, con chiaro riferimento al prestito di 2,5 miliardi di euro concesso da Mosca a Nicosia nel 2011.

Quello che rimane a Cipro è accettare il prelievo forzoso su depositi sopra i 100.000 euro come ha confermato la Germania. Questa è la sola misura da prendere per rendere sostenibile il debito. I 5,8 miliardi di euro da garantire affinchè il sistema bancario cipriota non fallisca sono indispensabili, almeno per arrivare a giugno.

Altra strada proposta è l'acquisizione di unità di banche cipriote da parte di Banche Greche. Alpha Bank dovrebbe acquisire le unità greche di Bank of Ciprus.

Anche i fondi pensione sono sul tavolo delle trattative.

Martedì prossimo le banche cipriote riapriranno. Certo è che il ministro delle Finanze tedesco "Nell'area euro siamo tutti pronti ad aiutare i nostri partner, ma questo va fatto con un programma che affronti le radici dei problemi. A Cipro si tratta del settore bancario, ha dichiarato in un'intervista ad un giornale greco che il sistema bancario cipriota è 'sovradimensionato' e 'fallito' e che per tale questione è necessario prendere provvedimenti risolutori "Nell'area euro siamo tutti pronti ad aiutare i nostri partner, ma questo va fatto con un programma che affronti le radici dei problemi. A Cipro si tratta del settore bancario"

Le proteste a Cipro sono state molto infuocate, scene di disperazione nelle piazze.