Situazione sempre più complicata in Italia dal punto di vista economico. A fine marzo l'Istat ha diffuso i dati in Italia dell'inflazione, registrando una frenata dell'1,7%. Nonostante tale dato possa esser considerato confortante, la Federconsumatori sostiene che i dati siano ancora fortemente sottostimati. Un andamento lontano dalla realtà, soprattutto per quanto riguarda il carrello della spesa: i prodotti a più alta frequenza di acquisto, il cui tasso di inflazione si attesterebbe al 2%. Sebbene si vogliano mettere in evidenza le differenze tra quanto ha fatto emergere l'Istat e quanto dichiarato Ferderconsumatori, secondo quest'ultima tale tasso di inflazione comporta un aggravio non indifferente: pari a ben 710 Euro annui in più per una famiglia di tre componenti. L'aggravio effettivo calcolato dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori è decisamente più pesante, se si stima che per il 2013, tra aumento di prezzi, tassazione e tariffe i rincari raggiungeranno quota + 1.490 euro a famiglia, che diventano +3.823 a famiglia prendendo in considerazione il biennio 2012-2013.
Sempre nella stessa nota l'Onf., asserisce che, qualunque sia il livello, la crescita dei prezzi è ingiustificata e insostenibile e ciò viene dimostrato anche dalla pesante contrazione dei consumi che, nel 2012-2013, risulta pari al -6,1%. Tutto ciò denota da una parte la permanenza di inammissibili meccanismi speculativi e, dall'altra, il progressivo impoverimento delle famiglie che spesso sono costrette a modificare radicalmente le proprie abitudini, anche alimentari. Da tempo la Federcosumatori denuncia questa situazione, e sollecita interventi immediati a sostegno delle famiglie a reddito fisso e l'elaborazione di un serio piano di rilancio economico, a partire dallo stanziamento di investimenti per lo sviluppo e la ricerca.
|