La vulnerabilitàfinanziaria indica il livello di difficoltà delle famiglie nel far semplicementefronte agli impegni finanziari esistenti e a essa corrispondono altrettantedifficoltà nel programmare il futuro. Il GenworthIndex è stato sviluppato per fornire un quadro chiaro e solido dellasituazione economica generale delle famiglie nei Paesi in cui queste risiedono.L'indice del 2012 consente di monitorare la sicurezza e la vulnerabilitàfinanziaria in 14 Paesi dell'Europa, cinque dell'America latina e in Cina, inun sondaggio che ha interessato oltre 13.000 famiglie.

Sulla base delle risposte date, le famiglie sono state suddivisein quattro categorie: “Finanziariamentesicure”, categoria composta di persone che raramente hanno dovutoaffrontare problemi economici e che si attendono un miglioramento della lorosituazione finanziaria. “Caute”,categoria composta di persone che raramente hanno dovuto affrontare problemi economicima che prevedono che la loro situazione rimanga la stessa o possa peggiorare. “Sacrificate”, categoria composta dipersone che hanno dovuto affrontare problemi economici abbastanzafrequentemente e prevedono che la loro situazione migliorerà. “Finanziariamente vulnerabili”,categoria composta di persone che si sono spesso o sempre trovate in difficoltàeconomiche e che ritengono improbabile che la loro situazione migliori.

I dati. Dall'indiceemerge un quadro piuttosto fosco della vulnerabilità finanziaria in Italia,secondo quanto evidenziato dalla percezione e dalla fiducia dei consumatori. Secondol'indagine di Genworth sulla sicurezza finanziaria delle famiglie, gli italianisono molto preoccupati. Solo l'1% delle famiglie italiane può dirsi davvero"finanziariamente sicure".

Mentre quasi la metà (il 47%) sono"vulnerabili", il che significa che si sono dovute confrontare conmolte difficoltà economiche e non si aspettano miglioramenti per il momento.

Tra gli italiani rimane un 50% di sfiduciati, nel senso che "hannoavuto qualche difficoltà finanziaria occasionale, ma non ritengono che la lorosituazione migliorerà".

Solo il 2% ritiene che "la propria situazionefinanziaria migliorerà, nonostante stiano sperimentando delle difficoltà".Per gli italiani il reddito reale disponibile si è contratto del 3,9% nellaprima metà del 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011. Il tasso dirisparmio è sceso a poco più dell'8%, i consumatori tagliano le loro spese.

Cosa gli italiani temono.L'aumento del costo della vita (71%), il 36% ha la paura di perdere il posto dilavoro, il 29% ci sono i timori legati al livello dei salari e poi la mancanzadi risparmio. Il costo per l'assistenza medica a lungo termine sembra esserepiù un problema per le famiglie delle regioni centrali (18%) che non per il 7%dell'area a nord-ovest.

Il pagamento della casa è una preoccupazione particolareper le famiglie del nord-ovest (20%) e del sud (22%), rispetto al 7% dellefamiglie dell'Italia nordorientale. Oltre un quarto delle famiglie (26%)dell'area centrale è preoccupato dal livello di reddito proveniente dai risparmi,rispetto a solamente il 12% nell'area nordoccidentale. Solamente il 3% dellefamiglie nelle regioni del sud ha fornito come preoccupazione principale l'assicurazionea protezione del reddito, rispetto al 14% dell'area centrale del Paese e al 9%del nordovest.

L'indice Genworth - la classificaeuropea. In testa la Cina, con un indice a quota 78. Nel resto dell'Europasvettano per sicurezza finanziaria, Norvegia (71), Svezia (67), Danimarca (52),Finlandia (47).

La Turchia è in pratica allo stesso livello della Gran Bretagna(rispettivamente 38 e 39) e precede la Francia (36), l'Irlanda (32) e persinola Germania (29). Il livello delle famiglie tedesche che possono dirsiassolutamente sicure dal punto di vista finanziario è sorprendentemente basso,appena il 3%, la metà rispetto all'Irlanda e un terzo rispetto al Regno Unito.In Germania, infatti, secondo l'indagine, domina lo scetticismo.