A che livello di prezzo sarà trattato un prodotto finanziario nel prossimo futuro... e quando? Sapere come prevederlo è la pietra filosofale di ogni trader. Una risposta viene dal Medioevo.

Nel 1200 Leonardo Fibonacci, matematico, individuò una serie di numeri, in cui ogni numero è la somma dei due che lo precedono: 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55... In questa sequenza, la divisione tra un numero e quello che lo segue fa sempre 0,62. La divisione tra un numero e quello che segue quello che lo segue fa sempre 0,38.

Secondo la tradizione medievale, 0,62 e 0,38 furono chiamati i numeri di Dio...

o del demonio... (secondo il loro utilizzo). Bastava meno per finire su un rogo a quei tempi, ma Fibonacci lo evitò, probabilmente grazie all'influenza della sua famiglia di facoltosi mercanti toscani. I numeri di Fibonacci sono utilizzati ancora oggi in finanza. Vediamo come.

Poniamo che un titolo si collochi oggi, 6 aprile, al prezzo di 100, mentre il 6 marzo scorso quotava 120. E' ragionevole prevedere una ripresa. Quando e di quanto? Utilizziamo i numeri di Fibonacci.

Il fattore "quando" (30 giorni passati dal prezzo massimo):

- 30 x 0,38 = 11 giorni;

- 30 x 0,63 = 19 giorni.

Il fattore "quanto" (20 punti la differenza tra massimo e minimo):

20 x 0,38 = 8 punti di possibile rialzo;

- 20 x 0,62 = 12 punti di possibile rialzo.

Possiamo dedurre che il 17 di aprile (tra 11 giorni) il nostro titolo quoterà 108 (100 più 8) e il 25 aprile ( tra 19 giorni) quoterà 112 (100 più 12). Succederà? Come sempre, "forse". Esoterismo? Si, nel sistema, ma anche buon senso nei risultati sperimentali. Una curiosità, il Fibonacci realizzò la formula per andare incontro alle esigenze di previsione degli allevatori di conigli... ma si sa, i conigli si incrementano più facilmente dei prezzi di Borsa. Un grande "in bocca al lupo" a chi vuole provarci.