Si è spenta la scienziata che studiava e divulgava i segreti dei pianeti, delle stelle e dell'Universo. Si chiamava Margherita, come il fiore che gli innamorati sfogliano chiedendosi "m'ama, non m'ama…?" e se ne è andata nel tempo della loro fioritura.

Margherita Hack non era effimera come un fiore, aveva forza, carattere, determinazione, intelligenza, intuizioni fuori dal comune… così ha vissuto quasi un secolo, caratterizzato da eventi terribili, scoperte straordinarie, contraddizioni.

Ha lasciato una impronta importante e un vuoto quando è mancata.

Amava raccontare i fenomeni celesti, risvegliando il fascino e lo stupore che da sempre suscitano tra le persone. Pur nel rigore scientifico, non tralasciò gli aspetti suggestivi, come quando ammise la possibilità di forme di vita aliene, tra i miliardi di pianeti che popolano la galassia. Potremmo non essere soli nell'Universo, ma quasi certamente destinati a restarlo a causa di distanze incolmabili. Affascinava quando parlava degli enigmi del "big bang", della formazione dei sistemi planetari.

E' stata la prima donna responsabile dell'Osservatorio astronomico di Trieste, membro di prestigiosi comitati scientifici. Lo sguardo al cielo non distolse la sua attenzione al mondo. Fu straordinaria e non convenzionale interprete dei diritti delle minoranze e degli oppressi, tra i quali includeva anche gli animali.

Il Presidente Giorgio Napolitano ricorda Margherita Hack dicendo che "ha onorato l'Italia", per Enrico Letta "il Paese perde una protagonista assoluta della ricerca".

Non credeva nell'esistenza di un'anima che sopravvive dopo la morte del corpo, né tantomeno, come ebbe a dire, "a un paradiso in versione condominiale". Così ora ci piace pensare che sia tornata a quella polvere di stelle dalla quale siamo venuti.