C'è grande attesa per la stesura del nuovo decreto legge del Consiglio dei Ministri, volto al rifinanziamento della cassa integrazione inderoga e alla sospensione dell'Imusolo sulla prima casa. A tal fine ieri il ministro dell'economia FabrizioSaccomanni ha incontrato il premier Letta e il vicepremier Alfano.

Al trio si èaggiunto in seguito il ministro dellavoro Giovannini. Un vertice per fare il punto su un provvedimento con fortiimplicazioni sul piano politico e finanziario, proprio nel momento in cui l'Italiasegna ancora il passo sul fronte della recessione economica.

Infatti se quest'annoil prodotto interno lordo calerà del 2,3% (Confindustria ha previsto invece un -2,4%), nel 2013 la diminuzione sarà pari allo 0,5%.

Sia per l'Imu, che per il rifinanziamento della cassaintegrazione in deroga occorrerebbe un intervento di 1,5 miliardi per l'intero2013, che con ogni probabilità sarà per ora limitato a poco più di 800 milionidi euro. Al momento sono ancora diverse le ipotesi al vaglio e la decisione passaanche per la preoccupazione di evitare di alimentare false attese sulla riforma della tassazione della casa.

Se è certa la sospensione del pagamento per laprima casa con la possibilità di un allargamento all'ultimo della misura ancheper le case rurali, al momento sarebbe da escludere l'ipotesi di un intervento sull'Imu a carico delle imprese, visto cheil gettito proveniente da capannoni industriali e agricoli incide per ben 7miliardi di euro.

Per questi è ipotizzabile un intervento successivo poichè sono ancora da verificare lecompatibilità economiche di una sospensione totale o parziale per i benistrumentali. In sostanza è da verificare la fattibilità di uno sgraviodell'imposta per le imprese.

Un'anticipazione in tal senso è arrivata dalministro dello sviluppo economico Zanonato che ha parlato di un intervento perle imprese che si aggirerebbe intorno a 1,5 miliardi di euro.

Nell'ottica dellariforma complessiva della tassazione sulla casa attesa per settembre, ora perògli imprenditori si attendono un'armonizzazione degli interventi sull'Imu, inparticolare quelli che gravano sulle attività produttive.

Ne è forte sostenitore il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo cui «la ripresa può venire solo dall'industria,quindi bisogna creare le condizioni perché questa possa ripartire».

Con undato allarmante sul Pil, come quello diffuso ieri dall'Istat, che per ilsettimo trimestre consecutivo ha fatto registrare una flessione, le impresechiedono più ossigeno per la ripresa anche in vista dell'autocertificazione diluglio che rischia di portare un magro gettito nelle casse dell' Erario.

E mentre il presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, in una lettera al premierLetta ha auspicato la sospensione dellaprima rata su tutti gli immobili strumentali delle imprese, inclusi glialberghi e i negozi, i comuni sono preoccupati della possibile mancanza dianticipazioni di cassa.

Questi ultimi però hanno bisogno di entrate certe, perpoter garantire il funzionamento dei servizi minimi (trasporto pubblico, mensescolastiche, raccolta dei rifiuti, manutenzione stradale) mentre i contribuentitemono a tal proposito proprio un aumentodelle addizionali locali a scapito del proprio reddito. In una fase criticain cui il potere d'acquisto nonaumenta e i consumi si contraggonoancora.