Dal 1° luglio 2013 anche la Croazia entrerà in Europa, a fronte della richiesta formale di adesione avanzata nel 2003 e dei relativi negoziati cominciati nel 2005. Lo stato della ex-Jugoslavia sarà il ventottesimo ad entrare nell'Unione Europea e il secondo del disgregato stato balcanico dopo la Slovenia. A breve inizieranno le trattative per il terzo di questi, la Serbia.

L'entrata della Croazia nella Ue avviene in un momento in cui l'Europa si trova a fronteggiare la crisi economica che ormai tutti conosciamo e in cui molti hanno perso fiducia nell'iniziale progetto di cooperazione e pacificazione tra stati per il quale l'Unione Europea ha vinto il Nobel per la pace.

Un momento particolare, dunque, per la new entry, la cui entrata non è stata tra l'altro subito appoggiata da tutti gli stati membri.

La Croazia infatti ha avuto in questi anni diverse questioni da risolvere dal punto di vista dei crimini di guerra, accusa per la quale sono stati imputati e poi assolti nel 2012 dal Tribunale dell'Aja i due ex generali croati Ante Gotovina e Mladen Markac. La guerra a cui si fa riferimento è ovviamente il sanguinoso e complicato conflitto che tra il 1991 e il 1995 ha portato alla dissoluzione lo stato jugoslavo.

La Croazia, pur avendo attualmente un tasso piuttosto alto di disoccupazione e indennizzi di guerra ancora da pagare, ha affermato e provato di avere fatto passi avanti dai tempi degli accordi di Dayton che misero fine alla guerra nei Balcani.

Lo stato si è affermato soprattutto nel comparto turistico, grazie ai suggestivi arcipelaghi davanti alle sue coste, mare pulito e bellezze naturali come il parco di Plitvice, ma anche città storiche come Spalato, Dubrovnik e Pula. Il costo contenuto della vita ha inoltre incentivato molti turisti negli scorsi anni a scegliere la Croazia come luogo di vacanza.

L'Italia, dal canto suo, è al momento il partner commerciale più importante per la Croazia oltre ad aver vissuto diverse vicende storiche ad essa intrecciate. Basti pensare alle rivendicazioni italiane su Fiume di dannunziana memoria, all'inclusione dell'Istria all'Italia e all'italianizzazione forzata dei suoi abitanti durante il ventennio fascista, nonché agli episodi di ritorsione dei partigiani del luogo contro gli italiani noti come "gli eccidi delle foibe".

Ad oggi, gli italiani sono la quarta minoranza della Croazia e in Istria l'italiano è una delle lingue parlate, assieme al croato e allo sloveno.

Come ha sostenuto l'ambasciatrice italiana a Zagabria Emanuela D'Alessandro, "siamo consci del passato, ma bisogna guardare al futuro in cui d'ora in poi ci troveremo al tavolino con la Croazia su molte questioni". Per questo, proprio l'Ambasciata italiana in Croazia e la Farnesina hanno deciso di dare un caloroso benvenuto alla new entry prestando al Museo dell'arte e dell'artigianato di Zagabria un capolavoro dell'arte italiana: "La Cena di Emmaus" dipinta nel 1606 da Caravaggio e normalmente custodita alla pinacoteca di Brera. Inaugurato nella sua sede provvisoria il 5 giugno, il quadro resterà esposto a Zagabria fino al 31 agosto.