Uno stanziamento di un miliardo e mezzo di euro per creare duecento mila nuovi posti di lavoro. E' questo il riassunto del nuovo decreto del lavoro introdotto dal Governo di Enrico Letta, un insieme di riforme volte a far rifiorire parzialmente il mercato del lavoro sempre più falcidiato da una crisi dilagante. Il Consiglio dei Ministri ha introdotto agevolazioni per determinate categorie di lavoratori, ma il punto fondamentale è quello di dare contributi alle imprese che assumono in pianta stabile un lavoratore disoccupato.

Lo stanziamento del Governo è destinato in via principale alle aree meno produttive, ossia a diverse regioni del Sud Italia.

Gli sgravi del Governo sono mirati e i disoccupati che ne potranno beneficiare devono avere delle caratteristiche ben precise. I lavoratori che avranno gli incentivi devono avere fra i 18 e i 29 anni e devono possedere almeno uno dei seguenti tre requisiti: non avere un lavoro da almeno sei mesi, avere la terza media o vivere da soli con familiari a carico. E' chiaro che il Governo ha voluto tutelare le categorie più a rischio, specialmente per quel che riguarda il titolo di studio. Molte imprese, infatti, preferiscono persone con un diploma o con una qualifica professionale e chi possiede la terza media spesso viene messo nel dimenticatoio.

Nonostante questo, però, le risorse sono comunque limitate: il Sud riceverà 100 milioni di euro nel 2013, 150 nel 2014, altri 150 nel 2015 e 100 nel 2016.

Al Nord Italia, che riceverà meno contributi, verranno garantiti 48 milioni di euro quest'anno, 98 nel 2014, altri 98 nel 2015 e 50 nel 2016. Inoltre, il totale delle agevolazioni fiscali arriverà fino a un tetto massimo del 33% della retribuzione lorda complessiva e non potrà comunque superare 650 euro mensili. I benefici dureranno un anno e mezzo per le nuove assunzioni e un anno per i contratti a tempo determinato che verranno trasformati a tempo indeterminato.