Imu, quanti pensieri. Un mese fa, circa, il Governo ha deciso di congelare il pagamento della prima rata, rinviando la decisione a fine agosto. Ora, invece, si trova costretto a cercare le coperture necessarie per scongiurare il pagamento anche per questo 2013 dell'odiata tassa sulla casa. Una cosa è sicura: è necessario trovare 4 miliardi di euro per scongiurare il pagamento dell'Imu.
L'abolizione totale dell'Imposta Municipale Unica sulla prima casa, però, avrebbe un effetto decisamente regressivo per l'Italia ed andrebbe contro le regole di equità che ci si è imposti ad inizio legislatura visto che avvantaggerebbe soprattutto i contribuenti più ricchi. La cancellazione definitiva solo della prima rata di giugno, invece, costerebbe allo Stato 2,4 miliardi di euro. Cosa fare quindi? Sono questi gli interrogatori di Fabrizio Saccomanni, Ministro dell'Economia.
Le alternative possibili sono state pubblicate direttamente sul sito del ministero economico. Cancellazione totale della tassa o abolizione della sola prima rata. Le soluzioni più efficaci, però, potrebbero essere quelle di introdurre la Service Tax; ipotesi, però, che non garba affatto al Pdl che sostiene che l'Imu debba essere abolita e basta. Altrimenti possibile crisi di governo.
Saccomanni, nella presentazione del documento, si rivolge direttamente ai partiti della maggioranza: "Esprimo l'auspicio che questo lavoro possa rispondere all'obiettivo che mi ero prefisso quando l'ho avviato: offrire un contributo al dibattito in corso, al chiarimento delle implicazioni concrete delle varie proposte, nella consapevolezza che le scelte politiche debbono basarsi su adeguati approfondimenti tecnici".
Nel far questo il Ministro dell'Economia ha voluto ricordare che il Governo Letta si è impegnato ad assumere una decisione definitiva entro la fine del mese di agosto, ossia tra poco più di 20 giorni; quando, quindi, si sarà data una complessiva riforma dell'imposizione sugli immobili.
Nel documento viene bocciata l'ipotesi di abolire l'Imu sulla prima casa in toto. Avrebbe un effetto regressivo ed il beneficio aumenterebbe in via direttamente proporzionale all'aumentare del reddito del soggetto in questione. Ecco alcuni esempi: i contribuenti con redditi tra i 75mila ed i 120mila euro risparmierebbero 455 euro, mentre quelli con reddito superiore ai 120mila euro avrebbero un beneficio di 629 euro.
L'idea che si sta studiando con più insistenza, invece, è l'introduzione della Service Tax, una misura che prevede l'esenzione dell'Imu per l'abitazione principale, l'abolizione della Tares e la rimodulazione della stessa relativa ai servizi indivisibili.
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