Sono diminuite sensibilmente le iscrizioni all'Università perchè sempre meno famiglie possono permettersi di far proseguire gli studi ai propri figli. Causa la crisi finanziaria e il caro vita, le immatricolazioni nelle Facoltà italiane sono sempre di meno: le università rispondono con misure anticrisi: sconti e iscrizioni agevolate per i meritevoli, per chi ha fratelli o sorelle già iscritti, per chi ha un reddito basso. Vediamo quali sono da nord a sud dello Stivale le misure anticrisi.

L'idea di tasse agevolate per combattere la crisi e favorire l'ingresso nelle Facoltà anche per i cosiddetti figli della crisi è nata dall'Università di Camerino che conta poco più di 6.700 iscritti; come spiega il rettore Flavio Corradini, per colpa della crisi molte famiglie non possono sostenere le spese per lo studio dei loro figli e, si chiede il magnifico rettore: "Tra i figli che se ne vanno all'estero e quelli che restano qui ma che non riescono a studiare, che ne sarà di questo Paese tra pochi anni?".

La sua domanda ha trovato una valida risposta nella misura anticrisi promossa dall'Università di Camerino rivolta ai figli di famiglie disagiate, ossia tutte quelle famiglie con i genitori in cassa integrazione, disoccupati o in mobilità non pagheranno le tasse universitarie per il primo anno: sarà lo stesso ateneo a garantire la retta dei ragazzi, almeno per il primo anno di iscrizione.

Dopo l'esempio dell'Università marchigiana, altre Facoltà hanno ideato misure anticrisi: ad esempio l'Università di Roma La Sapienza propone sconti dal 20 al 30% per i nuovi immatricolati che abbiano già sorelle o fratelli iscritti e per i diplomati con 100 le tasse non si pagano; la Statale di Milano ha ideato invece sconti graduali per i nuovi iscritti con famiglie dal reddito inferiore a 40mila euro; nella città di Bologna sono state aumentate le soglie delle fasce di contribuzione ridotta; a Bergamo sono state bloccate le tasse universitarie per tutti; a Venezia la Ca' Foscari ha anticipato i fondi per le borse di studio.

Anche il Governo ha promosso misure anticrisi per gli studenti meritevoli stanziando con il Decreto del fare 30mila borse di studio di circa 5.000 euro, ma andranno in vigore solo il prossimo anno.