"Il governo Letta ha deciso che l'Italia abbandonerà l'euro etornerà alla lira a partire da ottobre 2014" è la notizia chegiovedì 9 gennaio ha fatto il giro del web, sulle bacheche diFacebook, con i cinguetti di Twitter e quant'altro: si tratta dell'ennesimabufala giornalistica. Potete quindi contro-postare le notizie deivostri amici su tale questione, spiegando che è un'invenzione del sito Il Giornale del Corriere, così potrete fare un figurone come quando avete postato la smentita alla bufala dell'abolizione del canone Rai!

Ad essere favorevoli al ritorno alla lira e all'uscitadall'euro sono storicamente la Lega Nord ed il Movimento5 Stelle di Beppe Grillo, nonchè un'ampia partedell'opinione pubblica che viene però abbagliata dai proclamispesso populisti dei fautori di quella che sarebbe, presumibilmente,una sciagura economica per l'Italia.

Di certo i leghisti ed igrillini propongono questa soluzione in buona fede, ma forsedovrebbero ragionarci un po' meglio.

Non per difendere l'euro di per sè, che di certo come monetaunica e come sistema soffre di molte pecche, ma bisogna dire che unritorno alla lira sarebbe innanzi tutto un gran caos, peggioche l'adozione dell'euro nell'ormai lontano gennaio 2002: se alloraci furono "arrotondamenti" di prezzo molto dubbi,figuriamoci ora. Ma questo è solo l'aspetto più immediato esemplicistico della cosa.

Tornare alla lira sarebbe per l'Italia come una svalutazionedi circa il 20% o anche del 30%, che i favorevoli al passo indietrovedrebbero come positiva per le nostre imprese, ma che invece sarebbemolto negativa, come la storia ci insegna.

Con le continue svalutazioni dei tempi della moneta nazionale lenostre esportazioni crescevano artificiosamente grazie solo aivantaggi finanziari del cambio tra le valute, ma così facendo si èdisincentivata l'innovazione, si sono evitati investimenti eammodernamenti che il sistema produttivo italiano necessita da ormaidecenni.

Non solo: a conti fatti, ora una simile svalutazioneconseguente al ritorno alla lira sarebbe un disastro per leimportazioni, visto che le materie prime non potrebbero certamenteavere prezzi vantaggiosi per un sistema produttivo (l'Italia) con unamoneta debole come la lira ma inserito in un contesto di scambicommerciali internazionali.

Insomma, il ritorno alla lira sarebbe una catastrofe a basedi inflazione e ristagno economico.

Infine, il debito pubblico non è che sparirebbe, maandrebbe pure rimborsato in euro! A meno che non si voglia uscireproprio dalla comunità internazionale o dichiarare default con tuttigli annessi e connessi: l'Italia del 2014 non è come la Svezia nel1986 (quando appunto fallì e poi si riprese).

Lasciamo che la lira sia solo un ricordo ed ilsuo ritorno solo una bufala, così da riderci sopra invece che piangere!