Il "bonus bebè" resta purtroppo a tutt'oggi un decreto che vede la sua applicazione su base pressoché teorica.
Questo piccolo aiuto dovrebbe giungere in soccorso di tutti quei neo genitori che si trovano ad affrontare l'onere economico di mettere al mondo un figlio. Il decreto legge fu emanato già nel 2006, ma ha incontrato non poche vicissitudini nel corso degli anni a causa di continui cambiamenti dello stesso.
I nuovi criteri sul fondo adesso aspettano soltanto che se ne stabiliscano modalità e tempi di erogazione. Attualmente le informazioni in nostro possesso si riferiscono al fatto che lo Stato abbia destinato trenta milioni di euro per quelle famiglie che percepiscono uno scarso reddito, proponimento che vede anche la collaborazione dell'Associazione bancaria italiana, perché si concedano a tali famiglie finanziamenti con bassi tassi d'interesse.
A stabilire le priorità nella posizione in graduatoria sarà l'Isee. Esso rivelerà la condizione economica dei nuclei familiari di riferimento e renderà noto quali sono quelle che necessitano maggiormente di un finanziamento.
Il fondo si fa garante del 50 per cento dell'importo di un prestito che non superi i 5.000 euro, per tutte quelle famiglie in cui è nato o è stato adottato un bambino nel periodo che intercorre tra l'anno 2009 e l'anno 2014. Per le famiglie in cui l'Isee è più basso di 15.000 euro, il Fondo garantisce fino al 75 per cento. Una delle clausole previste inoltre è quella che i finanziamenti non devono superare i 5 anni.