Il 1 marzo i prezzi di benzina e gasolio aumentano perchè rincarano le accise sui prezzi dei carburanti da autotrazione: un rincaro che non dipende dal governo Renzi in quanto deciso da agosto 2013 per le coperture finanziarie del Decreto Del Fare, ma che scontenta consumatori, automobilisti, distributori e petrolieri, tutte categorie che chiedono al nuovo esecutivo di intervenire.
Gli aumenti dei prezzi di benzina e gasolio dipendono dall'aumento delle accise, che resta valido fino al 31 dicembre. L'accisa sulla benzina passa da 728,40 euro per mille litri a 730,80, l'accisa sul gasolio passa da 617,40 a 619,80 per mille litri.
I prezzi della benzina aumentano di 0,24 centesimi al litro, i prezzi del gasolio di 0,34 euro al litro, in quanto c'è da considerare anche l'Iva. Con questi nuovi prezzi dei carburanti, la CGIA di Mestre ha calcolato un aggravio di spesa medio annuo di 13 euro per una famiglia con un veicolo a benzina, di 17 euro con veicolo a gasolio, per un uso di circa 15mila chilometri all'anno.
Sempre la CGIA di Mestre, calcoli alla mano, informa che con gli aumenti di prezzi di benzina e diesel, i costi per il carburante sono cresciuti tra i 257 euro ed i 388 euro nel periodo 2010-2014, sempre considerata una percorrenza media di 15mila chilometri. Due volte aumentata l'Iva, ben dieci colte aumentate le accise.
Queste le dichiarazioni del Codacons: "[questo aumento dei prezzi di benzina e diesel] si tratta di una misura di politica economica vecchia, che ci aspettiamo sia annullata dal governo Renzi, è ora di finirla di considerare gli automobilisti come polli da spennare e cominciare a tassare nel rispetto del criterio della capacità contributiva".