Alle prese con il rebus del reperimento dei fondi per le annunciate riduzioni di IRPER e IRAP, Matteo Renzi prende in considerazione l'ipotesi di una riduzione della spesa destinata agli acquisti dei tanto contestati aerei cacciabombardieri F35.

Lo ha fatto capire il Ministro della Difesa Roberta Pinotti nel comunicare di aver disposto un'indagine conoscitiva mirata alla definizione delle "reali esigenze della difesa aeronautica".

L'affermazione è stata successivamente rilanciata dal premier Matteo Renzi in visita di Stato in Germania, benché il Ministro Pinotti non abbia mancato di sottolineare prudentemente come esista un impegno del governo all'acquisto di 90 cacciabombardieri.

Tale numero può essere ridimensionato qualora l'indagine in corso ne ravvisi gli estremi,che dovranno essere successivamente avallati dalla valutazione del Consiglio superiore della Difesa,

Oltre agli F35, nel mirino della spending review, ci sono anche gli immobili nella disponibilità della Difesa che possono essere messi a disposizione tanto degli enti locali quando dei privati.

Tagli sono attesi anche per quanto riguarda il personale, che dovrà passare da 190 mila a 150 mila militari entro il 2024 e da 30 mila a 20 mila civili.

L'insieme delle misure sul comparto della Difesa, potrebbe portare ad un risparmio di 3 miliardi di euro.

Gli ostacoli

Il passaggio che lascia maggiormente dubbiosi circa la possibilità di ridimensionare l'acquisto degli F35, c'è il fatto che la parola definitiva spetta al Consiglio Superiore di Difesa, un organismo costituzionale composto dai principali ministri del governo (Esteri, Interno, Economia e Finanze, Difesa, Sviluppo Economico) e dal Capo di Stato maggiore della difesa.

La presidenza del Consiglio spetta al presidente Napolitano con la vicepresidenza del primo ministro.

Ebbene, già sotto i precedenti governi, il CSD si è espresso per il rispetto degli accordi che prevedono l'acquisto degli F35.

Forse già nella prossima riunione del Consiglio Superiore di Difesa, convocata per il 19 marzo, si avranno indicazioni sulla eventuale modifica dell'orientamento finora sostenuto.

Potrebbe essere questo il segno, da molti atteso, di un effettivo cambiamento nelle priorità del bilancio dello Stato.