I prezzi si stanno mantenendo costantemente sotto i livelli di media, sia guardando in un'ottica di medio termine a 50 giorni che allargando l'orizzonte temporale al lungo periodo (200 giorni). Un trend ribassista confermato dunque, ma potremmo assistere a breve in un cambiamento interessante per chi volesse fare un investimento a lungo termine. Nel dettaglio conduciamo un'analisi sia dal punto di vista macroeconomico che da quello tecnico. La fase down del Ftse mib potrebbe indurre a dirottare il proprio interesse sul mercato aurifero.

Analisi fondamentale

L'effetto negativo dei verbali della Fed circa i dati macro che sono stati diffusi questa settimana si riverbera negativamente sulle quotazioni del metallo giallo che cede l'1,3%, con chiusura a 1.277 $/t.oz.

Gli investitori hanno preferito rimanere in attesa a causa di un probabile aumento dei tassi di interesse durante l'anno prossimo e questo non ha giovato alle quotazioni dell'oro il cui appeal speculativo ha subito un calo vistoso. Ondata ribassista questa che potrebbe rappresentare un'ottima opportunità per investitori di basso cabotaggio, da sempre convinti che l'oro rappresenti un bene rifugio. Diamo dunque un'occhiata ai segnali tecnici per individuare un buon momento di ingresso per un investimento che sappia garantire adeguati profitti.

Analisi tecnica

Breakout della resistenza per l'indice del dollaro posizionata a 81,50, con un miglioramento nel lungo termine volto al test dei massimi 2013 in zona 84,50.

Il fatto che nelle ultime 13 settimane il momento abbia recuperato rafforzare il segnale positivo, rendendo difficile un'inversione ribassista che rompa il livello precedentemente descritto, dove occorrerebbe andare a monitorare il supporto a 80,00. Il trading range nel quale le quotazioni sono catturate da un anno a questa parte si sta dirigendo verso l'esaurimento con un restringimento del canale di volatilità compreso tra 1280,67 e 1300 $/oz.

In gergo tecnico ci sta formano un cuneo, tipica figura rialzista delineata dalla resistenza dinamica e dal innalzarsi progressivo di quella dei supporti, che era iniziata con una ampiezza tra le aree comprese tra $1.200 e $ 1.400/oncia. La violazione di uno dei due livelli determinerà l'evoluzione futura dei prezzi. Si può dare maggiore probabilità di una esplosione di volatilità che faccia schizzare verso l'alto il trend a condizione di osservare il doppio minimo che nel lungo periodo disegnano le quotazioni a fine ottobre 2013 a maggio di quest'anno. La situazione va attentamente monitorata su questi livelli tenendosi pronti all'intervento in caso di breakout della resistenza.