Brutte notizie per gli italiani: dal 2015 il canone Rai si pagherà direttamente nella bolletta dell'energia elettrica. Questo è la norma che Antonello Giacomelli, sottosegretario per lo sviluppo economico, vorrebbe presentare in senato tramite un emendamento alla legge di stabilità come soluzione per contrastare l'evasione fiscale rispetto al pagamento del canone Rai.

L'evasione di questa tassa riguarda circa 1 italiano su 3 per un valore complessivo che si aggira intorno ai 600 milioni di euro che non entrano nelle casse dello stato che fornisce questo servizio televisivo pubblico. La motivazione di questa norma la fornisce lo stesso Giacomelli: anacronistico oramai il canone sulla televisione visto che i canali Rai sono fruibili anche tramite pc, smartphone e tablet. Impossibile andare a verificare se veramente una persona è in possesso di questi apparati pertanto tutti saranno puniti in bolletta elettrica, in quanto potenzialmente possessori di uno o più di quei device che alimentano proprio grazie all'elettricità. Stando alle affermazioni di Giacomelli inoltre i soldi incassati in questo modo non finirebbero nelle casse della Rai ma contribuirebbero ad abbassare l'importo per tutti gli italiani: il canone scenderebbe quindi dagli attuali 113 euro a 60-65 euro per abitazione.


Dal pagamento in bolletta sarebbero escluse le seconde case, e in tal senso si vociferava anche di un possibile incrocio con i dati irpef che però sembra sia più difficoltoso da attuare. Giacomelli sostiene anche che le eventuali spese accessorie per la gestione e modifica dei software non sarebbero a carico delle aziende di fornitura di energia elettrica, ma i pareri sull'attuazione di questa norma restano discordanti. Il Sole24 ore riporta le critiche che arrivano dal presidente dell'autority per l'energia elettrica Bortoni: reputa di difficoltosa attuazione la norma, con la quale si avrebbe un aumento delle bollette del 20%; inoltre ci sarebbero notevoli problemi sui tempi, troppo stretti se si volesse davvero applicare l'aumento a partire dal prossimo gennaio.
Pareri contrastanti anche dai partiti politici come Lega, Ncd ma anche dal Maurizio Lupi (ministro dei Trasporti) che all'unanimità ritengono più opportuno che la Rai provvedesse a una ristrutturazione interna che rilanciasse in modo adeguato i servizi pubblici: in questo modo gli italiani pagherebbero responsabilmente e con piacere il balzello previsto per i contenuti - scarsi - proposti dalla tv pubblica.