Diventano quattro le vittorie di Tadej Pogacar in questo Giro d'Italia che si sta trasformando sempre di più in uno spettacolare monologo. Lo sloveno della UAE Emirates ha vinto anche il tappone di Mottolino, la quindicesima frazione con le scalate al Mortirolo e al Foscagno. La corsa ha rischiato di sfuggire alla squadra della maglia rosa a causa di una fuga composta da una cinquantina di corridori. Tra questi è poi emerso nel finale Quintana, di nuovo grande protagonista sulle sue amate montagne, ma Pogacar ha inscenato una straordinaria rimonta da metà della salita del Foscagno, andando a vincere sulle rampe innevate di Mottolino.

Pogacar: 'Felice di vincere la tappa regina'

Anche con una situazione di classifica già acquisita e tre vittorie di tappa in tasca, Tadej Pogacar teneva molto a vincere questa frazione, la più prestigiosa della corsa rosa, disegnata su strada da lui molto amate. "Era una tappa molto bella. Il percorso era bello, le salite mi piacevano", ha raccontato la maglia rosa nel dopo corsa.

"La squadra ha fatto bene. Avevamo già fatto una ricognizione di questa tappa a dicembre. Abbiamo provato a controllare la corsa. In testa c'era un gruppo di attaccanti molto forte, ma negli ultimi quindici chilometri ho dato tutto. Sono felice di essere riuscito a vincere la tappa regina, soprattutto a Livigno, perché è uno dei miei posti preferiti”, ha continuato Pogacar.

Vista la situazione che si è creata in corsa, con un gruppo di attaccanti particolarmente folto, Pogacar non ha potuto attendere il finale di Mottolino per sferrare il suo attacco. "Avevo parlato con i miei compagni di squadra. Dovevamo correre in modo intelligente e non dare troppo spazio ai fuggitivi. Rafal Majka è andato forte.

Quando abbiamo avuto il vento a favore, ho attaccato sperando di poter colmare il divario" ha spiegato la maglia rosa, che ha trovato un avversario inedito nel finale, Nairo Quintana. Il colombiano è un corridore di una generazione completamente diversa rispetto a Pogacar, che ha raccontato di quando guardava in tv i suoi duelli con Froome al Tour de France. "Ero sempre arrabbiato con Quintana perché attaccava troppo tardi. Ma oggi ha corso molto bene", ha dichiarato Pogacar con il suo solito spirito leggero.

Pogacar scatta a metà Foscagno

La quindicesima frazione del Giro d'Italia era il vero tappone della corsa rosa, con ben 220 chilometri da percorrere e le salite al Colle San Zeno, al Mortirolo, al Foscagno e la rampa finale di Mottolino, sopra Livigno.

La corsa è partita con una girandola di scatti che si sono susseguiti per diverse decine di chilometri. Dopo il Colle San Zeno si sono radunati al comando una cinquantina di corridori, tra cui Alaphilippe, Narvaez, Storer, Quintana, Velasco, Lopez, Valter, Piganzoli, Pellizzari, Scaroni e Conci. Il gruppo guidato dalla UAE ha concesso circa cinque minuti per poi iniziare a rimontare.

Il Mortirolo ha rivoluzionato la situazione tra i fuggitivi, con Scaroni passato per primo al Gpm davanti a Pellizzari e Conci, ma tra discesa e fondovalle si sono raggruppati nuovamente in diciotto tra i superstiti della fuga iniziale. Dopo qualche scaramuccia, le prime rampe del Foscagno hanno lanciato Georg Steinhauser.

Al suo inseguimento è poi uscito il redivivo Nairo Quintana, che lo ha scavalcato, ma la UAE ha deciso di intensificare l'inseguimento per non perdere l'occasione di vincere anche questa prestigiosa tappa. A sei km dal Gpm del Foscagno, Tadej Pogacar è partito deciso e ha velocemente fatto il vuoto rispetto agli altri uomini di classifica. Quintana ha difeso almeno il suo passaggio in testa sul Foscagno, ma la rimonta di Pogacar è stata incontenibile.

Sulla salita finale di Mottolino, un'invenzione tra le piste di sci di Livigno, la maglia rosa ha ripreso e superato di slancio un comunque convincente Quintana, per poi affrontare le ultime rampe durissime e centrare la quarta vittoria. Quintana ha concluso con un secondo posto di grande valore, mentre la corsa degli altri uomini di classifica ha visto una bella sfida tra Geraint Thomas e Dani Martinez.

I due sono arrivati insieme con una mancata di secondi di vantaggio su O'Connor, Rubio e Arensman, apparso in grande crescita. Purtroppo ha passato una giornata difficile Antonio Tiberi, che ha perso più di un minuto da Thomas.

In classifica generale Pogacar ha ora 6'41'' di vantaggio su Thomas e 6'56'' su Martinez.