Dal 1° dicembre 2014 le Poste Italiane ci riservano una bella sorpresa: sono previsti infatti rincari tariffari per tutte le missive che prevedono affrancatura, insieme alle raccomandate che vengono inviate dall'ufficio postale e i pacchi ordinari sia per l'Italia che per l'estero. Poste Italiane rassicura: gli aumenti vengono disposti conformemente a quanto indicato dalla autorità garante per le comunicazioni e saranno tutelate la fasce deboli alle quali verranno mantenute le scontistiche già in vigore per gli ultrasettantenni. Poste Italiane rende disponibili online e negli uffici postali i nuovi listini.
Ma quali saranno nel dettaglio gli aumenti (che riguarderanno tutti gli scaglioni di peso e anche le ricevute di ricevimento)? Posta prioritaria +10 cent per buste fino a 20 gr; raccomandata spedita in posta con peso fino a 20gr +40 cent; pacco ordinario per l'Italia fino a 10 Kg diminunisce a 9 euro ma in compenso quelli superiori a quel peso aumenteranno fino a 12 euro. I pacchi internazionali avranno tariffe ad hoc in base al Paese di destinazione. Riduzione di 60 cent per le notifiche degli atti mentre assicurate e prodotti inviati online rimarranno invariati.
Come ogni anno si ripete puntualmente la presa in giro nei confronti degli italiani che si vedono diminuzioni delle tariffe di luce e gas in estate (quando si usano di meno) e aumenti delle tariffe nei mesi invernali: nel mese di ottobre 2014 l'Istat ha riscontrato un aumento dello 0,1% nei prezzi al consumo sia rispetto a settembre 2014 che allo stesso mese nel 2013.
La statistica prende in considerazione anche il costo dei tabacchi, ma il rialzo mensile è da imputarsi principalmente all'aumento dei prezzi di gas naturale con il +4,7% ed energia elettrica con il +1,6%. L'Istat stima anche che l'incremento delle tariffe di Poste Italiane pesi solo per lo 0,00028% (10 cent/anno) sulle tasche degli italiani; ben diverso invece quello che potrebbe accadere se lo Stato decidesse davvero di fare cassa andando a riscuotere dal bancomat carburanti che permetterebbe di incassare un miliardo di euro grazie all'aumento paventato per il 2015 del prezzo di benzina e gasolio per cifre dai 3 agli 11 centesimi al litro.
Già ci si chiede a cosa serva realmente l'aumento anche del carburante: questa operazione era già stata effettuata nel 2013 causando una perdita degli introiti dello Stato del 2,6%.