E' proprio il caso di dire 'Povero Natale': un'indagine statistica ha rivelato che 48 milioni di italiani non andranno in vacanza in occasione delle imminenti feste di fine anno. La crisi dunque morde ancora il turismo e solo 11,8 milioni hanno dichiarato di concedersi qualche giorno di relax; si tratta purtroppo di dati negativi che non rilanciano l'economia, anzi aggravano la situazione. Rispetto all'anno scorso il dato è peggiorato dell' 1,6% e non ci sono al momento prospettive di miglioramento. La Federalberghi ha comunicato con una nota ufficiale che l'Italia è un Paese in grosse difficoltà, infatti la maggior parte degli italiani che decidono o possono concedersi una vacanza natalizia sono diretti all'estero e le mete preferite sono le capitali europee.

I pochi soldi del turismo italiano verranno spesi all'estero, con un aumento in percentuale pari al 27,5%.

Il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha dichiarato che la flessione di italiani in vacanza è paragonabile ad un fuoco che cova sotto la cenere, quindi la prima cosa da fare da parte del Governo è quella di dare liquidità alle famiglie per rimettere in moto la macchina dell'industria turistica. Ovviamente tutto questo è legato anche all'innalzamento dei costi di gestione, dovuto alla pressione fiscale molto alta e l'attuale Legge di Stabilità non prevede alcun sostegno nel settore del turismo. Un fattore positivo proviene da un'ulteriore indagine condotta da parte di Confturismo - Confcommercio, secondo la quale sarebbe aumentata la volontà di viaggiare da parte degli italiani, ma purtroppo questo dato viene messo in ombra sino a quando le condizioni economiche delle famiglie non miglioreranno.

Purtroppo la vacanza è un elemento non indispensabile alla vita quotidiana delle persone e questo penalizza non poco il settore e le attività commerciali che lo compongono. Investire sul turismo in Italia potrebbe essere una mossa vincente, ma per ragioni burocratiche e puramente economiche non viene preso in considerazione: la speranza è che la morsa della crisi diminuisca nel più breve tempo possibile, per dare respiro ad un settore già altamente penalizzato.