E' notizia di pochi giorni fa che il Presidente della Russia Vladimir Putin ha firmato una legge che ratifica l'accordo preso con Brasile, India, Cina e Sudafrica in merito alla nascita della Nuova Banca di Sviluppo.
E' bene ricordare che la disposizione di costituire questo organismo si ebbe durante il quinto congresso dei cosiddetti Paesi BRICS a Durban, risalente al 27 marzo del 2013.

La formalizzazione di questa decisione venne presa l'anno succesivo, al vertice che Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica - ovvero le cinque economie emergenti del pianeta - tennero a Fortaleza. Il 15 luglio 2014. In quella sede fu decisa la costituzione di una istituzione finanziaria vera e propria. Queste nuove potenze monetarie si presentano infatti come un'alternativa al G7 dell'Occidente. Il loro intento è quello di sottrarre il primato al duo Stati Uniti d'America-Unione Europea e di strappare il predominio valutario al dollaro. La sede centrale della società si trova a Shanghai, mentre una filiale per la regione africana verrà istituita a Johannesburg.

Il capitale iniziale della banca è di 50 milioni di dollari e al suo interno comprende il Contingent Reserve Arrangement - CRA, una riserva di capitali con un potenziale di 100 miliardi di dollari.

Questa importante alleanza si pone come fine quello di fronteggiare due colossi internazionali quali la Banca Mondiale (BM) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI).
La funzione primaria della NDB sarà quella di fungere da fonte monetaria per il finanziamento di progetti relativi alla realizzazione di opere di infrastrutture in favore dei Paesi che fanno parte della coalizione.
Secondo il Ministero delle Finanze russo, la nuova banca inizierà ad essere completamente operativa entro la fine dell'anno in corso, sicuramente a partire dal 2016. A presiedere la commissione dell'istituzione sarà, a rotazione, un rappresentate di ciascuno delle cinque Nazioni.
Stando all'ultimo vertice tenuto dai BRICS, gli Stati del patto rappresentano da soli il maggior mercato del globo, la cui crescita è pari al 300% negli ultimi dieci anni.
Inoltre, per quanto concerne l'import e l'export, all'interno dei cinque Paesi si svolgono il 16,9% delle attività commerciali mondiali, per un giro d'affari che ammonta a 6.400 miliardi di dollari.