La CGIA di Mestre, Associazione Artigiani e Piccole Imprese, ha calcolato che fino al 12 maggio 2015 gli operai italiani hanno lavorato solo ed esclusivamente per pagare le tasse al fisco italiano. In pratica calcolando il salario medio di un operaio, le tasse, le imposte sul reddito e quelle sui consumi, l'operaio medio italiano ha lavorato 132 giorni e l'ammontare dei suoi stipendi, quindi quello che gli è entrato in tasca non è altro che l'ammontare delle tasse che lo stesso paga annualmente. La CGIA dice che si tratta solo di un calcolo teorico, ma sta di fatto che è una teoria che farà molto discutere.

In pratica essa dimostra come è pesante il prelievo fiscale in Italia. Quindi da mercoledì 13 maggio gli operai inizieranno a lavorare per i loro fabbisogni e non più per il fisco.

Secondo la CGIA quest'anno si è lavorato un giorno in meno per le tasse rispetto all'anno scorso dove lo stesso calcolo mostrò che fino al giorno 13 maggio non si era lavorato che per il fisco. Il merito di questo alleggerimento (un giorno in meno) del prelievo fiscale secondo il calcolo fatto è merito degli 80 euro delbonus di Matteo Renzi. L'anno scorso questo bonus entrò nel calcolo da maggio, mese in cui nacque, mentre per il 2015 ha cominciato a sortire effetti da gennaio e la differenza è presto spiegata.

Infatti per gli impiegati e gli operai con redditi superiori a 24.000 euro annui si continuerà a lavorare esclusivamente per pagare le tasse fino al 23 giugno proprio perché a loro manca il bonus di 80 euro. L'elenco delle tasse che paghiamo effettivamente fa paura e molte neanche le ricordiamo talmente è elevato il numero delle tasse stesse.

Infatti il calcolo della CGIA ha tenuto conto delle imposte sui redditi, dell'Iva, delle accise, delle imposte sugli immobili, del bollo auto, del canone Rai, dell'Inail per le casalinghe, delle tasse sui conti correnti bancari e postali, delle imposte sulla assicurazione RCA obbligatoria ecc... Sono numeri davvero impressionanti che fanno impressione.