A settembre, il Governo deve presentare la nuova Legge di Stabilità, quella che deve essere approvata entro fine anno dai due rami del parlamento e che sarà valida dal 2016. Si tratta della solita manovra finanziaria di inizio anno. Questa in via di elaborazione è sicuramente delicata, il Governo infatti è alla ricerca di circa 20 miliardi. Il rischio che nel nuovo documento economico si aumentino ancora le tasse è ovvio.

Perchè servono 20 miliardi?

Addossare tutte le colpe al Governo Renzi è facile ma ingiusto. Infatti parte di questo buco proviene dall'eredità che le ultime Leggi di Stabilità hanno lasciato al Premier.

Inoltre ci si è messa anche la Corte Costituzionale con i pensionati e poi con gli statali, ha di fatto costretto il Governo a rivedere gli obbiettivi che si era prefissato, alla luce dei soldi da restituire ai soggetti "vessati" ingiustamente dalla riforma Fornero.

Deficit e PIL

Sono i due indicatori di salute economica di un paese ed il loro rapporto è importante per uno Stato alla ricerca del pareggio di bilancio, ossia l'equilibrio perfetto tra entrate ed uscite di un Governo. Le direttive europee hanno di obbligato gli stati membri ad adottare questo pareggio di bilancio ed a dargli maggiore importanza rendendolo costituzionale.Così, in Italia, il pareggio di bilancio è stato introdotto nella nostra costituzione nel 2012 seguendo le direttive europee fissate dal Fiscal Compact.

Per raggiungere questo obbiettivo, il Governo deve abbassare il rapporto deficit-PIL di almeno lo 0,8%. Secondo l'Esecutivo, il PIL italiano dovrebbe chiudere l'anno con un aumento del 1,6% ma secondo stime del Fondo Monetario si dovrebbe assestare con un segno più di 1,2% al massimo. Per cercare di avvicinare il pareggio di bilancio dovrebbero servire 5 miliardi di euro.

Pensioni e statali

Se i 5 miliardi prima citati erano già risaputi e quindi prevedibili, nelle ultime settimane le sentenze della Consulta hanno aumentato i problemi delle casse pubbliche. Per i pensionati il Governo ha optato è per la restituzione parziale di ciò che il blocco della perequazione aveva tolto. Si tratta di una spesa di più di 2 miliardi a cui va aggiunto poco meno di un miliardo per l'adeguamento delle pensioni nel 2016.

Per gli statali, la Consulta è stata anche magnanima nei confronti del Governo, non ha chiesto rimborsi ma solo adeguamenti futuri (dal 2016)dei contratti della Pubblica Amministrazione. Calcolatrice in mano, altri 2 miliardi di euro suscettibili di diventare di più per l'adeguamento della parte restante del 2015.

Clausole di salvaguardia

La clausola di salvaguardia è quella norma che scatta in automatico se non vengono raggiunti determinati obiettivi di bilancio. In questo caso il pari di bilancio. Le clausole di salvaguardia ipotecano i correttivi di bilancio, sono previsioni di maggiori entrate già previste ma che sarebbero necessarie solo a determinate condizioni. Il deficit e le sentenze porteranno quasi sicuramente a far scattare queste clausole.

Quali soluzioni?

Più che soluzioni, potremmo chiamarle conseguenze. Aumento di 2 punti dell'IVA sia per l'aliquota ordinaria (da 22 a 24) che per la ridotta (da 10 a 12). Le casse pubbliche credono di recuperare tra i 12 ed i 13 miliardi. Taglio delle detrazioni fiscali per un risparmio stimato di 7 miliardi. Stima che deve essere ritoccata con criteri di selezione degli sconti fiscali per evitare di tagliare le agevolazioni fiscali più delicate come quelle sul lavoro o sui figli a carico.