Chi è ancora in possesso di vecchie lire può di nuovo richiedere il cambio. La possibilità deriva dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha accolto il ricorso di un gruppo di risparmiatori, dichiarando illegittimo il provvedimento del governo Monti che, nel 2011, anticipava di tre mesi la prescrizione della lira.

Il caso che ha consentito il ripristino del cambio delle lire

La questione della legittimità costituzionale del provvedimento era stata sollevata dal Tribunale di Milano a seguito di un ricorso avanzato da un gruppo di risparmiatori contro la Banca d’Italia per non essere riusciti ad ottenere il cambio di una somma di circa 27.500 euro.

La situazione dei risparmiatori milanesi è comune a quella di molti altri risparmiatori sorpresi dal decreto del governo Monti che anticipava al dicembre 2011 la prescrizione della lira originariamente fissata al 28 febbraio 2012. Il decreto stabiliva la prescrizione della lira a favore dell’Erario, con decorrenza immediata, nell’ambito di manovre rese necessarie dall’esigenza inderogabile di ridurre il debito pubblico.

La sentenza della Corte Costituzionale. Come e dove fare il cambio delle lire

Il pronunciamento della Corte Costituzionale, che rende nuovamente possibile il cambio delle lire, è stato motivato col fatto che, essendo trascorsi 9 anni e 9 mesi dalla pubblicazione della legge che stabiliva in 10 anni il limite di tempo entro il quale effettuare il cambio delle lire, i risparmiatori erano legittimati a pensare di avere ancora tre mesi di tempo.

Il decreto del governo Monti aveva illegittimamente tolto loro questa possibilità che ora, con la dichiarazione di incostituzionalità del provvedimento, verrà restituita, a loro e a tutti quelli che hanno ancora delle lire in casa, per il tempo residuo di tre mesi necessari ad arrivare ai 10 anni di prescrizione inizialmente previsti.

Da oggi, e per circa tre mesi, sarà quindi possibile effettuare il cambio delle lire presso tutte le filiali dalla Banca d’Italia.

La sentenza di illegittimità della Corte Costituzionale sul cambio delle lire, potrebbe avere conseguenze piuttosto rilevanti sui conti dello Stato dal momento che, secondo calcoli della stessa Banca d’Italia, mancherebbe all’appello una quantità di lire pari a circa 2 milioni di euro.