Il sistema bancario italiano è in grado, con le proprie risorse, di fare fronte alle difficoltà interne, ed a mettere in sicurezza le situazioni più complicate. Dopo il salvataggio delle 4 banche (Banca Marche, Popolare Etruria, CariFerrara e CariChieti), in cui è intervenutoil Governo a tutela dei circa 7000 posti di lavoro,e dei correntisti, sostegno avvenuto con capitali delle stesse banche, alcuni nodi sono venuti al pettine. Si tratta delle obbligazioni subordinate,che meritano una disciplina più chiara. L'investitore dev'essere informato chiaramente del rischi che sta correndo.
Le autorità preposte a consentire la vendita di detti strumenti finanziari, devono anche prevedere un automatico risarcimento totale, in caso di fallimento della banca.
Normativa più chiara
Per le azioni è già tutto chiaro e di dominio pubblico: il fallimento equivale all'azzeramento delle stesse. Le banche continuano a rispondere con interventi diretti, nel rispetto delle norme europee, per i nuovi casi di aiuto, necessari, che affiorano sul mercato.Altro caso interessante è quello delle Bcc, il sistema del credito cooperativo mostra qualche debolezza,specialmente ove si è impegnato ad operare con grossi investimenti, anziché privilegiare il credito diffuso, ai soci, per modeste entità. Molte Bcc si sono già associate, tra loro, risolvendo così il problema, come consigliato dal Governo stesso.
Altre,invece, ne stanno discutendo per farlo.
Casi da risolvere anche fra le Bcc
Anche tra le Bcc vi sono casi da risolvere con l'intervento del fondo di garanzia istituzionale, in grado di farsi carico delle sofferenze, e del rimborso delle obbligazioni subordinate. Le banche di credito cooperativo sono nate allo scopo di agevolare il piccolo credito tra i soci, ed hanno svolto negli anni, un ruolo molto importante per lo sviluppo del nostro paese.
Sempre sulle banche, la politica deve intervenire, per fare chiarezza, su alcuni punti molto importanti, relativi al corrispettivo sull'accordato, che ha sostituito la commissione di massimo scoperto, di recente istituzione. Il legislatore ha dimenticato una precisazione, e cioè che detto corrispettivo va pagato sulla parte del fido accordato non utilizzata, e non sulla intera somma.
Le banche lo applicano sull'intero importo di fido concesso, facendo pagare da una parte, gli interessi di mercato che sono molto alti,e in più il 2% sull'accordato. Si ritiene giusto il pagamento del corrispettivo sull'accordato, perché la banca deve tenere a disposizione la somma, ma quando viene utilizzata si pagano gli interessi,e deve quindi cessare il corrispettivo sull'accordato.