Unicredit e i sindacati, dopo una discussione durata un paio di giorni per raggiungere un'intesaper ultimare la 2^ fase del piano industriale 2014-18, finalmente sono riusciti a trovare l'accordo definitivo. Dopo l'ultimazione dei dettagli dell’intesa segue quindi la firma definitiva per suggellare quanto appena stabilito. L’accordo, nello specifico, prevede 2.700 usciteche verranno fatte attraverso il Fondo di Solidarietà, non appena i lavoratori interessati raggiungeranno i requisiti come richiesto dalle sigle sindacali ed in primis della Fabi.

Ma le sorprese non finiscono qui perché si è dato l’OK anche a 700 nuove assunzioni di giovani. L’obiettivo è infatti quello di realizzare una staffetta generazionale, che assicuri solide garanzie per l’inserimento di nuove forze lavoro all’interno dell'Unicredit. Può dirsi conclusa quindi la fase 2 del piano industriale dopo la fase 1 nella quale c’è stata l’uscita di 2.401 persone( a fine giugno 2014) attraverso un piano di esodo per tutti coloro che avevano maturato il requisito di pensionamento al 31 dicembre 2018. Il piano industriale 2014-2018 dell’Unicredit ha anche l’obiettivo di tagliate i costi del personale di circa 738 milioni di euro. Le uscite complessive entro il 2018 saranno quindi di 5.100 persone, tra cui 470 sono dirigenti.

Quali sono stati i dettagli dell’accordo?

L’Unicredit ha dato vita ad un restyling del management al suo interno che prevede inoltre la chiusura su tutto il territorio nazionale di altri 200 sportelli, che si aggiungono ai 530 chiusi sulla base dei vecchi piani industriali. Si è pensato anche ad una razionalizzazione dei corporate center.

L’intesa, nel dettaglio assicura l'ingresso di un giovane ogni 2 pensionati. Il piano di esodo sarà per tutti volontario e incentivato. I lavoratori che accettano il piano esodi vengono incoraggiati con un incentivo, pari a 3 tre mensilità e mezzo. Viene prevista anche una clausola di salvaguardia in caso di cambiamento delle regole previdenziali.

L’Unicredit si è impegnata inoltre a firmare un’intesa esigibile sulle pressioni commerciali, oltre che ad accordare anche un premio aziendale. Non solo incentivi dunque, ma anche un ‘regalo‘ di 1mille euro per chi deciderà di investire la somma in welfare o 650 per chi voglia riceverlo in denaro contante. Non bisognascordarsi anche del fatto che ogni dipendente riceverà un tablet.

Molto soddisfatti anche i sindacati di categoria

Mauro Morelli, il segretario nazionale della Fabi, impegnato in prima linea a trovare un accordo soddisfacente, si è mostrato felice anche grazie alla determinazione del tavolo sindacale che è riuscito ad incentivare la nuova occupazione giovanile, in un periodo difficile.

Ricordiamo che nella fase 1 c’è stata l’assunzione di circa 800 giovani, oltre ai 670 apprendisti che sono stati stabilizzati. Nella fase 2 invece le 700 nuove assunzioni previste nell’accordo faranno salire la quota delle nuove leve all'interno dell'Unicredit a circa 2.140 unità. L’attenzione ora si sposta sui conti finanziari che la banca licenzierà domani. Ebbene ricordare che l’Unicredit con riferimento al 4^ trimestre del 2015 ha accumulato un rosso di 140 milioni a fronte di un utile di 1,4 miliardi sempre nel 2015. Per info di economia premi tasto segui accanto al nome.