La moneta virtuale più scambiata al mondo subisce un nuovo super furto, dopo quello che nel 2014 colpì MtGox. Gli hacker sono tornati a colpire, rubando in rete 119.576 Bitcoin, per un valore stratosferico di 65 milioni di dollari. L’immediata conseguenza del cyberattacco è stato il crollo in borsa della moneta, con un -22% registrato che ha portato la quotazione del bitcoin a 480 dollari.

La società Bitfinex ha dichiarato di aver avviato immediatamente un’indagine per fare chiarezza sull’accaduto. Nel frattempo i conti dei clienti sono stati temporaneamente bloccati, e la pagina "bitfinex.com" messa offline per motivi di sicurezza fino a data da destinarsi.

Ancora nessuna ipotesi sugli autori del furto e sul meccanismo utilizzato per portare a segno il colpo. Questo episodio riapre il dibattito sulla sicurezza delle piattaforme di criptoscambio e su quale sistema e tecnologia usare per scongiurare attacchi del genere. La moneta virtuale, considerata ormai il futuro della finanza, non può essere così vulnerabile: servono una tempestiva revisione dei metodi di scambio e dei nuovi sistemi che garantiscano transazioni sicure.

Il precedente: furto colossale di 350 milioni di dollari in bitcoin

Nel 2014, un attacco hacker alla piattaforma di bitcoin MtGox pari a 744.000 bitcoin, fece registrare un furto di 350 milioni di dollari in criptovaluta. Numeri da capogiro che fecero crollare il valore della moneta virtuale da 828 dollari a 135, causando la bancarotta della società.

Il furto di Hong Kong si attesta su cifre sicuramente più basse, ma che comunque mettono in crisi ancora una volta la tecnologia blockchain, il libro contabile su cui si basano e sono registrati tutti gli scambi di bitcoin a livello mondiale.

Bitcoin: cos’è e come funziona

Il sistema dei bitcoin è nato nel 2009, e i suoi creatori sono rimasti nell’anonimato dietro il nome di fantasia Satoshi Nakamoto. Gli scambi di moneta virtuale avvengono secondo il protocollo peer-to-peer, come quello utilizzato per scambiare i file online.

In pratica, tutto funziona su di una rete dove ogni computer è un nodo, senza che però ce ne sia uno centrale, quindi ogni utente è alla pari con gli altri. In questo sistema viene coniata la criptovaluta e successivamente scambiata attraverso particolari transazioni.

L’assenza di un ente centrale nella rete è il motivo principale dei dubbi sollevati sulla sicurezza della moneta e dello scetticismo di analisti e banche tradizionali. Nonostante tutto, i bitcoin si sono diffusi in maniera esponenziale, e le attività online e tradizionali che adottano come metodo di pagamento la criptovaluta aumentano di giorno in giorno. Questa crescita ha portato alla nascita di bancomat bitcoin in tutto il mondo: solo in Italia al momento ne sono stati installati addirittura 5.

Seguiremo la vicenda Bitfinex per vedere quali ripercussioni avrà su questa tanto discussa finanza parallela.