La passione per Pokemon Go e la voglia irrefrenabile di trovare i Pokemon rari stanno portando i giocatori ad essere disposti a qualsiasi cosa e a utilizzare qualsiasi mezzo pur di raggiungere l’obiettivo.

Ho sentito di giovani e meno giovani che mettono a rischio la loro incolumità in avventurose ricerche in località poco consigliabili pur di accaparrarsi i tanto ambiti Pokemon rari.

Ho letto post sui social di altri invece, che rinunciando a ore e ore di sonno, per lo stesso scopo si mettono alla ricerca a notte inoltrata per approfittare della scarsa presenza di avversari.

Poi ci sono i più pigri, e forse meno onesti, che preferiscono ricorrere a strumenti più comodi che la tecnologia ha creato per lo scopo, come i cosiddetti tracker di Pokemon, che hanno accesso un lungo dibattito.

L’app tracker più utilizzata: Pokévision

Grazie alle API di Niantic, gli sviluppatori di pokèvision hanno creato un’app di localizzazione, facilmente reperibile sul web, che accedendo ai dati riguardanti lo spawn dei vari Pokémon, permette di individuare i mostriciattoli più rari presenti nelle vicinanze.Completare il Pokèdex è così diventato un gioco da ragazzi, facendo risparmiare tempo e camminate a vuoto.

Sicuramente i tanti a conoscenza di questo tracker sono tentati di utilizzare l’app nelle loro ricerche e anzi la maggior parte di loro ormai non né può più fare a meno.Questo ha scatenato l’ira di molti appassionati che accusano gli utilizzatori di Pokèvision di barare.

Il colpo di scena: Pokévision è offline.

Brutte notizie per gli utilizzatori di Pokévision che non potranno più completare agevolmente il Pokédex risparmiando tempo e camminate a vuoto: oggi e probabilmente per sempre l’app è offline.

Si legge, infatti, sull’account ufficiale Twitter di Pokèvision che gli sviluppatori hanno deciso di rispettare la volontà di Nintendo e Niantic, che sono molto preoccupati di perdere i loro appassionati a causa degli strumenti non ufficiali di localizzazione dei Pokemon, chiudendo il servizio.Altro passo questo che, insieme all’eliminazione delle “orme”con l’ultimo aggiornamento rilasciato, complica di molto la ricerca dei 151 Pokemon di prima generazione.

La Niantic è seriamente intenzionata a rendere dura la vita agli allenatori, molti dei quali erano ormai abituati a facilitare le loro ricerche con tutti i mezzi disponibili, come appunto i comodi servizi di localizzazione.

La linea intrapresa dagli sviluppatori di Pokemon Go è un bene per tutti gli appassionati e aumenta notevolmente la longevità di questo gioco di realtà aumentata.