Le parole di Fabio Petroni alla Leopolda di Renzi: "Serve etica della responsabilità"
"Cari Matteo e Pippo, sono Fabio Petroni e sono stato rottamato sette anni fa quando ero presidente di un'azienda di trasporti di Roma e quindi sono andato a Londra dove ho creato Terravision. Per la prima volta dopo anni intervengo a un'assemblea nella convinzione che questa possa essere una tappa fondamentale per vincere e rispondere a un angosciante interrogativo: "Possiamo lasciare ai nostri figli un futuro peggiore di quello che abbiamo trovato". Io sono nato nel 1960 e subito dopo laureato nel 1983 ho ricevuto ben 60 Offerte di lavoro e alcune non le ho neppure lette perchè sapevo che non mi interessavano. Allora l'Italia seppur disordinatamente cresceva e offriva ancora ai giovani delle opportunità. Il saldo fra studenti stranieri in Italia e italiani all'estero era positivo. Cosa offre oggi l'Italia che si laureano con 110 e lode? Quante proposte di assunzione ricevono? Pochissime. Terravision lavora in 13 paesi europei e nessuno di essi ha avuto una involuzione così rapida riguardo alle condizioni dei giovani come il nostro paese. Chi può va all'estero, altri restano a fare i bamboccioni in famiglia, almeno che non si appartenga alle caste privilegiate. Oggi quando ricevo curriculum di italiani pronti a lavorare nei box inglesi per 800 sterline al mese mi si spezza il cuore perchè penso ai loro sogni frustrati, che sono stati anche i miei sogni. Alla fine degli anni '80 l'Italia poteva essere riformata. Il Bersani presidente allora dell'Emilia Romagna era un esempio positivo, ma oggi? Uno dei peggiori danni del berlusconismo è il decadimento culturale. Ma è tutta colpa di Berlusconi? A una classe di governo di centrosinistra che in anni di governo non ha risolto il conflitto di interessi, quale prospettiva si può offrire alla rottamazione? Lui è un giullare, da cabaret, con relazioni imbarazzanti con Putin e Gheddafi. Serve rottamare per fare cosa? Per una "rivoluzione culturale" fondata sull'etica della responsabilità in cui ognuno faccia fino in fondo il proprio dovere. Ciò deve essere preteso dai nostri giovani: trentenni farete la rivoluzione se crederete che si può cambiare. Io sarò fra i vostri sostenitori. Due volte ho ricominciato da zero, nel 1989 quando ho ostacolato la peggiore DC d'Italia e nel 2001 quando ho detto No al peggior sindaco che Roma ha avuto."