Nell'ottobre 2010 l'imprenditore Fabio Petroni, attuale proprietario dell'AC Pisa 1909 intervenne alla Stazione Leopolda organizzata a Firenze dall'allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. Petroni fece un accorato intervento dal palco, peraltro molto applaudito dal pubblico. Parole che, se riascoltate oggi, risultano quantomeno beffarde, alla luce dei suoi procedimenti giudiziari e della vicenda che nelle ultime settimane sta tenendo la Pisa sportiva sul filo del rasoio.Ecco che cosa disse.

Le parole di Fabio Petroni alla Leopolda di Renzi: "Serve etica della responsabilità"

"Cari Matteo e Pippo, sono Fabio Petroni e sono stato rottamato sette anni fa quando ero presidente di un'azienda di trasporti di Roma e quindi sono andato a Londra dove ho creato Terravision. Per la prima volta dopo anni intervengo a un'assemblea nella convinzione che questa possa essere una tappa fondamentale per vincere e rispondere a un angosciante interrogativo: "Possiamo lasciare ai nostri figli un futuro peggiore di quello che abbiamo trovato". Io sono nato nel 1960 e subito dopo laureato nel 1983 ho ricevuto ben 60 Offerte di lavoro e alcune non le ho neppure lette perchè sapevo che non mi interessavano. Allora l'Italia seppur disordinatamente cresceva e offriva ancora ai giovani delle opportunità. Il saldo fra studenti stranieri in Italia e italiani all'estero era positivo. Cosa offre oggi l'Italia che si laureano con 110 e lode? Quante proposte di assunzione ricevono? Pochissime. Terravision lavora in 13 paesi europei e nessuno di essi ha avuto una involuzione così rapida riguardo alle condizioni dei giovani come il nostro paese. Chi può va all'estero, altri restano a fare i bamboccioni in famiglia, almeno che non si appartenga alle caste privilegiate. Oggi quando ricevo curriculum di italiani pronti a lavorare nei box inglesi per 800 sterline al mese mi si spezza il cuore perchè penso ai loro sogni frustrati, che sono stati anche i miei sogni. Alla fine degli anni '80 l'Italia poteva essere riformata. Il Bersani presidente allora dell'Emilia Romagna era un esempio positivo, ma oggi? Uno dei peggiori danni del berlusconismo è il decadimento culturale. Ma è tutta colpa di Berlusconi? A una classe di governo di centrosinistra che in anni di governo non ha risolto il conflitto di interessi, quale prospettiva si può offrire alla rottamazione? Lui è un giullare, da cabaret, con relazioni imbarazzanti con Putin e Gheddafi. Serve rottamare per fare cosa? Per una "rivoluzione culturale" fondata sull'etica della responsabilità in cui ognuno faccia fino in fondo il proprio dovere. Ciò deve essere preteso dai nostri giovani: trentenni farete la rivoluzione se crederete che si può cambiare. Io sarò fra i vostri sostenitori. Due volte ho ricominciato da zero, nel 1989 quando ho ostacolato la peggiore DC d'Italia e nel 2001 quando ho detto No al peggior sindaco che Roma ha avuto."