Riecco la tassa "Airbnb". Ne avevamo parlato alcuni mesi fa durante la discussione dell'ultima legge di bilancio, poi l'ex premier, Matteo Renzi, aveva annunciato che non avrebbe previsto una tassa per gli affitti brevi. La 'manovra di primavera' prevista dal governo, invece, potrebbe prevedere l'applicazione di una cedolare secca al 21% anche per il portale americano di affitti brevi.

Una tassa che, ovviamente, non toccherebbe soltanto Airbnb, ma tutti i portali dove si affittano case, camere e case vacanza, comprese le agenzie immobiliari. La novità prevista dal governo è che potrebbero essere gli stessi portali ad agire come sostituti di imposta, applicando direttamente la tassa al momento di ogni affitto per poi girarlo al fisco italiano.

In arrivo la cedolare secca anche per gli affitti brevi?

Il business degli affitti brevi, in Italia, è esploso in Italia come in tanti altri stati europei. Secondo uno studio, uno su quattro avrebbe evaso le Tasse in questi anni. Anche per questo motivo il governo vorrebbe regolarizzare la situazione.

La misura ipotizzata dal governo, e che potrebbe trovare spazio nel drecreto "contenitore" della manovrina, le darebbe dunque una base di certezza normativa, ma soprattutto introdurrebbe l'obbligo per gli intermediari di registrare i contratti. Oggi per questi affitti non è previsto nessun vincolo di registrazione, una delle cause dei forti tassi di "nero" tra gli affittuari (nonostante il regime della cedolare sia molto più conveniente della normale dichiarazione Irpef).

Come funziona Airbnb? Ecco le città dove si affittano più appartamenti

Le città dove si affittano più appartamenti tramite Airbnb sono Roma, Milano, Firenze (unico comune dove il portale contribuisce alla raccolta della tassa di soggiorno, che gira direttamente all'amministrazione), Torino, Bologna e Venezia per quanto riguarda l'Italia, Amsterdam, Londra e Barcellona in Europa, ma New York resta sempre in testa alla classifica.

Per affittare un appartamento basta registrarsi al portale, inserire le foto e una descrizione dello spazio a disposizione (una casa, una camera, ma anche soltanto un letto) e mettersi in regola con il Comune e la questura locale. Al cliente, invece, basterà fare una ricerca sul portale per trovare, in pochi istanti, il luogo più adatto alle proprie esigenze e alle proprie tasche con prezzi nettamente inferiori rispetto a quelli degli hotel.