Con il boom della sharing economy, il governo vuole regolarizzare la posizione di centinaia di migliaia di italiani che, negli ultimi anni, hanno deciso di mettere in affitto la propria casa o una parte di essa per farla fruttare. E' questa una delle novità previste in un emendamento del Partito Democratico alla legge di Bilancio e già approvato dalla commissione Finanze della Camera.

AirBnb, le novità per chi affitta casa

Si chiama “norma Airbnb“, ma alla fine sarà una legge che dovrà essere applicata a tutti quei siti dove si affittano case o camere per brevi periodi.

Il governo tenta, con questa legge, di mettere fine all'evasione e di regolare la posizione di molti italiani che hanno deciso di avviare un'attività come piccoli albergatori o affittacamere. Soltanto un italiano su quattro, secondo le stime, non pagherebbe le tasse sugli affitti di brevi periodi. La novità più importante è che potrebbe essere pagata una cedolare secca del 21%. I siti che fanno intermediazione dovranno diventare di fatto sostituti di imposta, Ma cosa significa? Che dovranno essere AirBnb e simili a provvedere al versamento al fisco per conto di chi affitta con l'apertura di una partita Iva italiana (cosa che ora non c'è). Anche a questa tipologia di affitti si applicherà poi l’imposta di soggiorno (nei comuni ove è prevista).

Infine, presso l’Agenzia delle entrate sarà creato un “Registro unico nazionale delle attività extra alberghiere non imprenditoriali”, in cui saranno riportate tutte le generalità di chi affitta.

Di fatto questa è una risposta del Governo alla Federalberghi che, nei mesi scorsi, aveva alzato la voce contro i siti che mettevano in affitto delle struttura private togliendo clienti alle strutture classiche.

L'emendamento dovrà essere sottoposto alla commissione Bilancio e, in caso di approvazione, potrebbe partire soltanto dal 2017. Entro due mesi, il direttore dell'Agenzia delle entrate dovrà emanare un decreto per stabilire le modalità di attuazione del nuovo regime. Rossella Orlandi, direttore dell'Agenzia delle entrate, ha già manifestato delle perplessità: '“La previsione dell’obbligo del gestore residente di attivare una branch in Italia al fine di adempiere alla funzione di sostituto d’imposta suscita delle perplessità“.

Come funzione AirBnb

In attesa di sapere cosa cambierà in Italia, AirBnb, in poco più di otto anni (è nato nel 2008), è diventato un colosso mondiale che vale 30 miliardi di dollari. Il portale consente a chi ha un appartamento di metterlo in affitto o di affittare una parte di esso (una stanza, ma anche soltanto un letto).

Dall'altra parte chi affitta ha la possibilità di risparmiare rispetto ai costi degli alberghi: a New York, città dove si sta tentando di imbrigliare il sistema AirBnb, si risparmia dal 50 al 70% prenotando una stanza sulla piattaforma online rispetto al prezzo dei costosissimi hotel. Sono 34mila le città nel mondo dove è possibile soggiornare low cost. In Europa, le città in cui è più diffuso AirBnb, sono Londra, Barcellona e Amsterdam, mentre in Italia si affittano camere a ottimi prezzi nelle principali città come a Roma, Milano Firenze, Torino, Bologna, Venezia e Napoli.