Se avessimo creduto nei Bitcoin qualche tempo fa - precisamente 7 anni fa - avremmo trasformato un gruzzolo di soli 100 dollari in 80 milioni attuali. Dalla fine dello scorso anno, la criptomoneta ha raddoppiato il suo valore, e la sua corsa sembra inarrestabile. Una vera e propria macchina da soldi che, però, ha anche un rovescio della medaglia: l'uso della valuta è attualmente ai massimi livelli, ma ci sono diverse ombre sul suo futuro. Ieri la moneta virtuale ha superato quota 4.000 dollari al cambio, raggiungendo esattamente i 4.044 dollari per un Bitcoin.

Un record assoluto in una folle corsa al rialzo, se si pensa che solo qualche mese prima la criptomoneta era valutata intorno ai 3mila dollari. Si pensa addirittura che entro la fine dell'anno possa arrivare a sfiorare quota 5mila dollari. Ma vediamo cos'è in realtà questa moneta che sta crescendo di giorno in giorno.

Il Bitcoin è una criptovaluta: è una moneta digitale basata sui bit che nessuno emette o controlla. Il sistema inventato da Nakamoto prevede un totale di 21 milioni di Bitcoin nascosti in rete e rilasciati nel tempo: chi riesce a recuperarli viene definito "minatore", perché è chiamato a "scavare" in rete per cercarli, e quest'operazione è molto dispendiosa e difficile. In altre parole, il meccanismo parte da una serie di bit alla quale ne vengono aggiunte gradualmente altre, come fossero dei tasselli, per certificare i passaggi di proprietà.

Tutti coloro che possiedono la valuta virtuale vengono registrati in messaggi criptati ed immodificabili.

La criptomoneta può essere trasferita ma non duplicata, men che meno falsificata. È completamente anonima, come fosse un borsellino elettronico, e per questo ha generato anche diverse polemiche, perché esposta anche al rischio di un utilizzo illecito.

Un esempio è il recente attacco virtuale, il ransomware "WannaCry", ossia il blocco di migliaia di computer nel mondo recuperabili solo dietro versamento di un riscatto in Bitcoin. Ad oggi, dunque, la criptovaluta rappresenta un investimento possibile ma, al contempo, anche pericoloso. Il suo valore ha una "massa finita", cioè non replicabile: per ora sembra destinato a crescere anche se, essendo la sua quantità totale limitata, non si sa se verrà sempre accettata.

Di conseguenza, i vantaggi attuali in futuro potrebbero rappresentare anche un problema, proprio perché non dà alcuna garanzia.

Come funziona

Le operazioni di scambio avvengono tramite una rete specifica, chiamata Blockchain, ovvero catena dei blocchi: si tratta di un database che traccia tutte le transazioni effettuate, molto comodo, veloce e trasparente, infatti viene utilizzato anche nel mondo reale per il suo elevato standard di trasparenza. La criptovaluta viene anche chiamata in codice BTC o XBT, ed è stata creata nel 2009 da un inventore rimasto anonimo, che usa lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.

Il database di controllo dei Bitcoin sfrutta la crittografia per generare nuove monete o attribuirne la proprietà.

Ecco perché i proprietari risultano anonimi e la valuta virtuale può essere trasferita a chiunque disponga di un "indirizzo bitcoin". Nessuna autorità governativa può sequestrarli se non possiede le chiavi di accesso, e neppure può bloccarne il trasferimento, com'è già accaduto nel caso dell'attacco telematico.