Nonostante l'ottimismo di una veloce ripresa economica dell'Italia del ministro Padoan e del segretario del Pd Matteo Renzi dovuto all'aumento del Pil oltre ogni previsione per quest'anno, la luce in fondo al tunnel di questa profonda crisi che ci attanaglia dal 2008, ancora non si vede.E' il Financial Times, il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito,che in una approfondita analisi sugli indici di crescita dei paesi più industrializzati, afferma, senza mezzi termini, che il nostro paese è ben lontano da quel "rilancio economico" già in atto in nazioni come la Germania, Francia e Stati Uniti.
L'Italia in compagnia con la Grecia e il Portogallo
Numeri e dati alla mano confermano, senza alcun ombra di dubbio, che siamo in "buona compagnia" con la Grecia e il Portogallo. Infatti, il prodotto interno lordo italiano si attesterà nel 2017 a 6,2 punti percentuali al di sotto del dato di dieci anni fa, mentre per il Portogallo scenderà del 2,4% e la Grecia avrà un saldo negativo pari al 24,8%.
L'Italia ultima nella crescita e nella creazione di nuova ricchezza
Politiche economiche e fiscali adottate dagli ultimi governi, hanno bloccato la nostra ripresa economica facendoci perdere credibilità nei confronti dei nostri partner europei e rendendoci più deboli. Siamo così diventati l'ultima delle grandi potenze economiche mondiali con conseguenze disastrose a partire dall'elevato tasso di disoccupazione, specialmente quella giovanile, e dall'aumento impressionante della povertà.Secondo l'Istat, ci sarebbero,in Italia, 4,5 milioni di individui in povertà assoluta.
Altro che elargire bonus come gli 80 euro in busta paga. Bastava adottare politiche basate sugli investimenti, riduzione delle tasse e snellimento della burocrazia. Il debito pubblico italiano continua inesorabilmente a salire e quando terminerà il quantitative easing adottato dalla Bce, cosa accadrà? Arriverà, quasi sicuramente, la Troika europea che per mettere a posto i conti, metterà in atto una politica di lacrime e sangue che porterà il popolo italiano al lastrico.
Secondo uno studio recente di Mediobanca, le imprese italiane sono ancora in grande difficoltà avendo perso il 2% del fatturato sia nel mercato interno che in quello estero(export). Ne consegue,quindi,una profondo stallo del comparto industriale e dei servizi. E non si prevede nulla di buono anche per il mercato immobiliare che dopo l'introduzione dell'Imu, ha visto notevolmente scendere i prezzi in concomitanza del calo delle compravendite. Forse, già a partire da quest'anno, ci sarà un rialzo positivo dei costi (+0,5%) e (+1%) nel 2018. Un buon segnale che lascia ben sperare nel futuro,almeno in questo settore.