Si è svolto nella mattinata del 5 luglio il convegno "Migrazione di Massa e Real Estate nelle città europee" promosso dalla Comunità di Sant'Egidio e da ULI-Urban Land Institute, per l'occasione Blasting News ha intervistato Silvia Rovere, CEO di Morgan Stanley SGR (ovvero la società di gestione immobiliare italiana del gruppo) e presidente di Assoimmobiliare, l'Associazione dell'Industria Immobiliare che vede oltre alla Rovere anche Matteo Cabassi come Vicepresidente e Paolo Crisafi Dg. Ecco che cosa ci ha detto la rappresentante dell'Immobiliare in Italia.
'L'immigrazione va vista nel lungo periodo: farà crescere il PIL e porterà più benessere per le nostre popolazioni'
Dottoressa Rovere, nel suo intervento in plenaria si è soffermata fra le altre cose sugli effetti benefici dell'immigrazione sull'economia, potrebbe spiegarci meglio il concetto?
"Certamente occorre contestualizzare il tutto in un'ottica di medio periodo, perché evidentemente la percezione mediata anche a seguito di questa crisi di migrazione forzata che c'è stata negli ultimi anni, è quella di un costo sociale, per le comunità e per il Governo nella gestione dell'emergenza. La realtà invece della demografia di medio e lungo periodo ci restituisce un dato che tutti gli studi supportano e che è innegabile: a fronte di una demografia molto negativa in Europa che avrebbe visto negli ultimi anni la popolazione scendere dell'8%, invece grazie all'immigrazione vi è stata una crescita positiva del 3-4%.
E anche la crescita del Pil è un fatto che si accompagna sistematicamente al fenomeno migratorio, questo è un dato che è stato registrato in tutti i paesi che hanno una forte componente di immigrazione di lungo periodo. Tutto questo, come sta dicendo anche il presidente dell'INPS Boeri, dà un contributo anche alla finanza pubblica, lui ha citato le pensioni, ma ciò riguarda tutta la sostenibilità di tutti i servizi pubblici e di conseguenza ci sarà quindi più benessere, dato che la crescita del PIL riguarda tutta la popolazione.
Oggi magari è difficile vedere il tutto sotto questo punto di vista, ma se vogliamo trovare delle soluzioni sostenibili e di lungo periodo, non soltanto per l'accoglienza dei migranti, ma per la sopravvivenza delle nostre popolazioni e per le opportunità future di crescita dei nostri paesi, una componente di immigrazione è fondamentale".
Passando ai problemi di questi mesi, voi avete delle proposte su come le varie città italiane possono gestire l'accoglienza?
"Beh, guardi, in realtà l'industria immobiliare per definizione non si occupa della gestione dell'emergenza ed è molto difficile offrire delle risposte di brevissimo periodo, se non situazioni che poi le amministrazioni locali valutano caso per caso di immobili pubblici e privati dismessi che possono essere utilizzati in emergenza; come sta anche già accadendo: sono note le situazioni di alberghi non utilizzati o sottoutilizzati che nell'emergenza possono essere usati per questo. Io ritengo comunque che si deve comunque lavorare a delle soluzioni di accesso a case che siano sostenibili per tutte le fasce della popolazione, quindi i migranti sono una componente ma non l'unica chiaramente.
Per fare questo c'è una necessità di collaborazione fra le Amministrazioni pubbliche e l'industria immobiliare, che riguarda la pianificazione delle città, la rigenerazione urbana in particolare delle periferie, il riuso dove possibile e la demolizione e ricostruzione dove necessario".