Nelle ultime ore è al centro dell'attenzione uno studio che ha messo alla luce la scarsa produttività dei lavoratori italiani rispetto a quelli di altre nazioni. Il dibattito è molto acceso, e dalle ultime polemiche emerse c'è chi sostiene che in Italia si lavora molto poco e addirittura anche male. Infine, ci sarebbero delle categorie più colpite che altre.

La ricerca di Adp

Il popolo italiano ha il triste appellativo di "fannullone" o comunque di essere un popolo con "scarsa voglia di lavorare", e per questo motivo ovviamente la produttività ne risente.

Molti studi di settore sono a sostegno di questa tesi, anche in questi giorno è arrivata una nuova ricerca fatta dall'Adp.

La ricerca effettuata dall'Adp è denominata WorkForce in Europe 2018 durante lo studio sono stati intervistati oltre 1300 dipendenti italiani ed altri 10.000 sparsi nelle varie città d'Europa. Soffermandosi sul nostro paese, circa il 32% dei lavoratori ha sottolineato quanto sia difficoltoso essere produttivo nel suo ambito lavorativo.

E' tutta colpa del lavoratore?

Adesso però, bisogna domandarsi di chi sia la colpa. Un 22% i lavoratori italiani lo addossano tutto ai propri datori di lavoro o ai manager dell'azienda. Mentre il 19% dei dipendenti accusa macchinari tecnologici obsoleti e senza nessuna assistenza necessaria per il corretto funzionamento della lavoro.

Il 18% dei lavoratori è convinto che sul luogo di lavoro non ci sia più una corretta organizzazione. Va detto però, che a subire maggiormente il problema sono i giovani e quelle di mezza età, per quanto riguarda i prossimi al pensionamento, ovvero quella fascia d'età che va dai 55 in poi, un bel 25% dichiara di il massimo dello sforzo della concentrazione nel lavoro, fortunatamente c'è anche un 31% che non ha alcun tipo di problema.

Tuttavia, sugli italiani rimane sempre questo brutto appellativo che li vede poco ambiziosi e svogliati sul posto di lavoro.

Ma le cose stanno davvero così?

Confrontando i dati della ricerca fatta dall'Adp è emerso che fra tutti i paesi dell'Unione Europea il nostro è penultimo, subito prima dei danesi. Le cifre riportate da Eurostat evidenziano che un dipendente nel nostro paese affronta in media 38,8 ore alla settimana di lavoro mentre per tutti gli altri paesi europei la media sale di un'ora e mezza in più.

Al primo posto di questa strana classifica troviamo inglesi con le loro ben 42 ore settimanali. Bisogna ricordare però, che nel nostro paese la soglia massima di ore settimanali da non superare per legge sono 40.