I laureati in discipline umanistiche trovano lavoro come tutto il resto degli altri aventi titolo di studio e possono addirittura guadagnare cifre piuttosto soddisfacenti. Da alcune statistiche dimostrabili, i licei classici hanno un numero di iscritti sempre più elevato, aprendo così, la possibilità di iscriversi in università letterarie, filosofiche, linguistiche, eccetera...

Lauree inutili, sono tra le migliori

Le statistiche svolte dall'American academy of arts and sciences rassicurano tutti coloro che sono iscritti ai licei classici e che studiano le discipline umanistiche all'università.

Laurearsi in umanistica, e non solo, ovvero, in tutte quelle che si dicono lauree inutili, deve essere riconsiderato. Negli ultimi anni si è divulgato che questi titoli di studio servono a poco e rispondono solo in minima parte ai bisogni del mercato del lavoro, venivano considerate lauree senza concretezza, staccate dalla realtà, inutili per assicurarsi un'occupazione lavorativa concreta. Il favoritismo era di puntare sui studi tecnici, in grado di garantire una maggiore opportunità di lavoro futuro. Il mito però, viene sciolto dalla nota Università Americana, secondo cui le materie umanistiche sono capaci di assicurare un futuro solido in grado di garantire soddisfacenti guadagni e anche una alta gratitudine personale, paragonabile a chi ha frequentato altri corsi di studio universitari.

Insomma le cosiddette "lauree inutili" ci offrono sempre più occupazione. Anche se purtroppo, i laureati del sud Italia trovano lavoro dopo rispetto a chi a conseguito il titolo al Nord.

Queste "inutili lauree" danno sempre più lavoro

Il giovane laureato che attiene questo titolo di studio trova sempre lavoro tanto da togliersi le proprie soddisfazioni, e soffre dello stesso tasso di disoccupazione degli altri dipartimenti.

Le occupazioni di chi ha conseguito la laurea umanistica, sono diffuse anche fuori dal nostro Paese. Il totale finanziario dei laureati del settore mostra disagi e sconfitte simili a quelli di altri corsi di studio. Secondo i dati del Consorzio Almalaurea la quota di di chi guadagna in maniera soddisfacente, abbastanza per fare ciò che desidera, è di norma superiore a quella registrata tra i laureati inerenti a studi universitari tecnici, giudicati più professionali rispetto a letteratura, storia, filosofia.

Lo stipendio di un laureato di ingegneria è pari o più basso rispetto ad un professionista di umanistica che registra un tasso di guadagno quasi simile. Nella ricerca condotta dall'American accademy of art and sciences emerge che un noto 11% dei laureati nel settore fa carriera nel management mentre altri trovano lavoro nella aziende digitali sfruttando le loro capacità intellettive fornite dai studi umanistici.