Pagamento degli stipendi: dal prossimo luglio non sarà più possibile, da parte dei datori di lavoro, pagare i propri dipendenti con moneta contante. Sono state infatti confermate delle nuove norme in merito alla tracciabilità delle buste paga in relazione ad un’ottica di prevenzione e trasparenza finalizzata a tutela dei lavoratori.
Buste paga: le nuove norme da luglio
Dal primo luglio 2018 i datori di lavoro non potranno pagare più i loro dipendenti in contanti ma dovranno obbligatoriamente corrispondere qualsiasi tipo di retribuzione, anticipo o stipendio attraverso operazioni tracciabili come il bonifico bancario o tramite assegno consegnato direttamente al lavoratore o a un suo delegato.
Addio quindi alla prassi, molto diffusa, di far firmare buste paga false, a lavoratori che pur di lavorare mettevano da parte la propria dignità per non perdere il posto di lavoro, firmando importi in busta paga ben diversi da quelli realmente percepiti. Mai più, quindi, retribuzioni in contanti dal prossimo luglio 2018, anno, a quanto pare, di grandi svolte nei rapporti tra datori di lavoro e dipendenti, volto ad eliminare, finalmente, vere e proprie forme di sfruttamento e lavoro pagato in nero. Secondo il comma 911 le nuove regole saranno applicabili per tutte le tipologia di lavoro instaurato e qualunque sia l'importo da corrispondere.
Buste paga false: i dati del Censis
Secondo i dati del Censis-Confcooperative i lavoratori che si troverebbero a subire, sistematicamente, questo tipo di abusi economici sarebbero più di tre milioni, con salari, in molti casi, percepiti al 50% del loro effettivo corrispettivo presente in busta paga.
Una nuova agevolazione che si rivolge, in particolar modo, a beneficio dei lavoratori che attualmente non si trovano a vedersi accreditato il proprio stipendio come previsto dai contratti collettivi nazionali. Per tutti quei lavoratori che ricevono già attraverso l’accredito bancario il proprio stipendio, queste nuove regole potranno apparire alquanto irrilevanti.
Reazione assolutamente diversa avranno invece tutti coloro che per tanti anni si sono trovati costretti a fare i conti, puntualmente, con questa pratica estremamente illegale e mortificante. In queste novità contemplate dalla nuova riforma, non saranno coinvolti ed interessati, la tipologia di lavori della pubblica amministrazione, per i quali già dal 2011 sono stati emanati dei limiti di pagamento dei lavori in contanti entro i 1000 euro, grazie al governo Monti.
Per quanto riguarda, invece, il lavoro di tipo domestico come quello inerente alle prestazioni delle badanti o a quello delle colf, potrà continuare ad essere retribuito in forma contante, purchè contemplato fino alle 4 ore giornaliere.