Quota 100 e il reddito di cittadinanza potrebbero non partire immediatamente a gennaio 2019 ma qualche mese più tardi. Precisamente ad aprile 2019. E con una dotazione di risorse finanziarie inferiore di 4 - 5 miliardi di euro. Sarebbe questa la proposta che il Premier Giuseppe Conte vorrebbe fare al Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker per far approvare la manovra dalla Ue ed evitare in questo modo l'avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo.

Infatti, secondo i calcoli effettuati dai tecnici del Governo M5S - Lega, come anticipato da "Il Sole24ore", in questo modo sarebbe possibile recuperare uno 0,2% di deficit ed abbassare la stima del 2,4% che è stata alla base del braccio di ferro con l'Europa. Le risorse finanziarie recuperate verrebbero utilizzate per aumentare gli investimenti pubblici.

La proposta del Governo giallo - verde

La mossa studiata dal Governo è contenuta in un dossier di 40 pagine che il Premier Conte avrebbe già consegnato nelle mani di Juncker durante la cena a Palazzo Berlaymont a cui erano presenti anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il Vice Presidente della Commissione europea Valdis Dobromvskis e il Commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici.

In pratica, il dossier presentato da Conte e Tria punta ad esaltare gli aspetti della Manovra economica maggiormente focalizzati sullo sviluppo e la crescita e attenuare la percezione assistenzialista della Legge di Bilancio che ha portato alla bocciatura da parte della Commissione europea.

Il rinvio del reddito di cittadinanza e della riforma delle pensioni

La Lega di Matteo Salvini e il M5S avrebbero trovato un'intesa sul reddito di cittadinanza per fargli assumere, almeno in parte, la forma di uno sgravio a favore delle imprese. Sgravio che sarà fruibile, comunque, solo ed esclusivamente se le aziende procederanno alle assunzioni a tempo indeterminato dei beneficiari. In pratica, la sostanza della Manovra, come ribadito sia da Matteo Salvini che da Luigi di Maio, non cambierebbe.

I due Vicepremier si sarebbero spesi per confermare che non ci sarebbe nessun tipo di passo indietro sulle riforme principali e più care ai due partiti firmatari del Contratto di Governo. Ma cambierebbero le forme e i metodi adottati per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Per accelerare ulteriormente i tempi e far approvare la Manovra quanto prima, secondo alcune indiscrezioni pubblicate sempre dal quotidiano della Confindustria, sarebbe tramontata l'ipotesi di introdurre Quota 100 e il reddito di cittadinanza con un emendamento ad hoc. Invece, il probabile rinvio dovrebbe essere inserito già nel decreto in cantiere. In questo modo le due misure potrebbero partire ufficialmente dal mese di aprile 2019.

E i risparmi stimati sarebbero circa di 1,6 miliardi di euro nel 2019 solo per Quota 100. Mentre per quanto riguarda il reddito di cittadinanza i risparmi sarebbero almeno di 2,25 miliardi di euro. Almeno, perché potrebbero essere maggiori se la riforma dei centri per l'impiego assorbisse minori risorse.