Ai microfoni di Radio Radicale, l'ex capogruppo alla Camera di Forza Italia, l'economista Renato Brunetta, è voluto intervenire per dare suggerimento chiaro, netto, perentorio al Governo gialloverde in modo che l'Italia non si imbatta nella ormai più che probabile procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, dopo la bocciatura definitiva della manovra di bilancio. Intervistato da Lanfranco Palazzolo, l'economista di Forza Italia ha spiegato: "Allora a questo proposito faccio io una proposta per non buttare l'Italia nel baratro, per salvare il salvabile, se c'è ancora qualche margine.

In Parlamento, il Governo si impegni a cambiare la manovra. Come? Salvando anche la faccia. Teniamo il 2,4% di deficit e destiniamo però tutto il deficit disponibile o a investimenti o a riduzione della pressione fiscale. Perché solo con più investimenti e una riduzione significativa della pressione fiscale, si fa crescita. Non si fa crescita con i sussidi e con le mance. Se così fosse, noi di Forza Italia siamo disponibili, abbiamo presentato anche degli emendamenti al riguardo".

Brunetta: 'L'attuale manovra non è per la crescita ma per comprare il consenso degli italiani'

L'ex Ministro per la Pubblica Amministrazione e per l'Innovazione ha poi aggiunto: "Siamo disponibili a dare fiducia a un'Italia e a un Governo che decidesse di cambiare strada e di dire: "Via il reddito di cittadinanza, via quota 100 che non servono a nulla in questa fase", ma tutto quello che è disponibile, anche tenendo il 2,4% di deficit, andando in Europa a dire che facciamo solo quello che serve per il rilancio dell'economia.

Riduzione delle tasse e aumento degli investimenti. Ecco di fronte a una cosa del genere, noi saremmo disponibili. E' in grado Conte di dire "sì, cambiamo"? Se così fosse andrebbe in Europa e avrebbe grandi chance di bloccare la procedura di infrazione. Allora sì che sarebbe una manovra, pur anomala rispetto ai percorsi di riduzione del deficit, che avrebbe comunque come obiettivo la crescita".

L'economista veneziano, con un passato politico nel PSI di Craxi, ha concluso il suo intervento sottolineando: "Né mance, né sussidi, né prepensionamenti. Perché su questo Presidente Conte, non inganni nessuno. Questa manovra, così com'è, non è per la crescita, ma per comprarti il consenso a spese dei risparmi degli italiani. Questo noi di Forza Italia, non te lo consentiremo".