Nel giorno in cui il Governo M5S - Lega guidato da Giuseppe Conte deve rispondere alla lettera della Commissione Europea sulla Manovra Economica italiana e cercare di evitare l'avvio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo, arriva la stroncatura (a metà) di un'altra istituzione finanziaria internazionale, il Fondo Monetario Internazionale guidato dalla francese Christine Lagarde. Il Fondo Monetario avrebbe, infatti, espresso un giudizio profondamente negativo in particolare sulla riforma previdenziale contenuta nella Manovra economica.

Nello specifico con l'introduzione della famosa Quota 100 si rischierebbe di far ricadere tutti gli oneri sulle future generazioni di giovani lavoratori. Mentre, per quanto riguarda l'altra riforma fondamentale di questo Governo, il reddito di cittadinanza, il giudizio del Fondo sarebbe negativo solo a metà. Questo in quanto le misure di stimolo alla crescita, volute dal Governo giallo - verde, sarebbero gravate da un'incertezza anche a causa degli elevati livelli dello spread.

Le stime del Fondo Monetario

Nonostante il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, continui a ripetere come un mantra che le previsioni di crescita del nostro Paese non sarebbero negoziabili, il Fmi stima che, se tutto dovesse procedere per il verso giusto, l'Italia non dovrebbe andare oltre l'1%.

Tale stima si colloca molto al di sotto rispetto a quella del Governo inserita nel Documento di Economia e Finanza. Ed è anche più severa rispetto a quella della stessa Commissione europea che è di due decimali di punto superiore. Secondo quanto riportato nel rapporto degli ispettori di Washington per poter invertire la rotta e tornare su un solido percorso di crescita economica l'Italia dovrebbe puntare ad avere dei conti in ordine, un sistema bancario solido e continuare sulla strada delle riforme strutturali.

Tradotto vorrebbe dire che con l'attuale Manovra economica l'Italia starebbe andando nella direzione opposta.

Quota 100 e reddito di cittadinanza

Andando nello specifico, l'Fmi evidenzia che la riforma delle Pensioni che il Governo M5S - Lega intende portare avanti genererebbe un aumento della spesa pensionistica che si ripercuoterebbe inevitabilmente sulle giovani generazioni.

Questo perché ci sarebbe molto meno spazio per delle politiche attive di crescita economica. Non sarebbe certo, infatti, secondo il rapporto degli ispettori americani, che l'uscita dal lavoro di molti futuri pensionati venga controbilanciata da un'altra ondata di assunzioni di risorse più giovani. Quindi il Fmi consiglierebbe al Governo di lavorare maggiormente per "razionalizzare gli eccessi del sistema". Per quanto riguarda, invece, il reddito di cittadinanza il Fmi non sarebbe pregiudizialmente contrario alla sua introduzione. Purché sia strutturato come una misura stabile di sostegno ai poveri e non un mezzo per disincentivare le persone dal cercare attivamente un lavoro. Infine, non poteva mancare un monito a tenere sotto controllo il debito pubblico che secondo l'Istituzione internazionale continuerà ad essere stabilmente intorno al 130% almeno per i prossimi tre anni. Questo per evitare che il nostro Paese finisca inevitabilmente in recessione.