Il pacchetto degli emendamenti del Governo M5S - Lega è pronto. Si tratta di ben 56 variazioni da apportare alla Manovra Economica. La discussione, davanti alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, prenderà il via domenica sera 9 dicembre 2019. Ma tra gli emendamenti presentati non sono presenti le due principali riforme attese dalla maggioranza del popolo giallo - verde, cioè il Reddito di cittadinanza e Quota 100.
A quanto è dato sapere il pacchetto di riforma delle Pensioni sarebbe già pronto ma la discussione di quest'ultimo come del Reddito di Cittadinanza è rinviata alla discussione davanti all'aula del Senato.
Le motivazioni del rinvio
Alla base del rinvio delle due riforme più attese vi sono ragioni sia di natura procedurale ma anche di opportunità politica. Infatti, come ha fatto notare il Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, il leghista Claudio Borghi, sarebbero ormai scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti in Commissione Bilancio. Di conseguenza, il rinvio sarebbe obbligatorio.
D'altra parte, il ritardo è sicuramente derivato dal fatto che il Governo guidato da Giuseppe Conte sta ancora lavorando alla ridefinizione delle tempistiche di introduzione sia di Quota 100 che del Reddito di Cittadinanza per poter rimodulare il deficit programmato del 2,4% in base ai "desiderata" della Commissione europea ed evitare in questo modo l'avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo. Procedura che, come ha fatto notare il Premier Conte durante il G20 di Buenos Aires, sarebbe dannosa non solo per l'Italia ma anche per l'Europa.
Gli altri emendamenti del Governo
Tra i 56 emendamenti presentati dal Governo ve ne sono diversi di una certa importanza. Innanzitutto, l'aumento della deducibilità al 40% per l'Imu sui capannoni delle aziende.
Ma anche dei provvedimenti per la riduzione delle liste d'attesa nella Sanità pubblica. E, infine, disposizioni per 4.000 nuove assunzioni nei centri per l'impiego. Quest'ultima misura è strettamente legata alla partenza del Reddito di cittadinanza in quanto un'obiezione comune alla misura cara al M5S è proprio l'inadeguatezza dell'organico dei centri per l'impiego per supportare adeguatamente l'avvio della riforma. E non si tratterebbe solo di carenze di personale, ma anche di preparazione dello stesso.
Per quanto riguarda la riforma delle pensioni nello specifico, figurano la riduzione temporale di Quota 100 come misura transitoria per tre anni fino alla piena entrata in vigore di Quota 41 che dovrebbe avvenire tra il 2021 e il 2022.
Per quanto riguarda Opzione Donna si va verso la proroga anno per anno da parte del Governo. Un'altro emendamento riguarda lo stop dell'adeguamento all'aspettativa di vita ma solo per le pensioni anticipate. E, ovviamente, la misura sulle pensioni d'oro.
Quota 100 costerà meno
Tornando a Quota 100 e ai costi della riforma delle pensioni, il Presidente della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, ha confermato che questa riforma costerà meno del previsto.
Fondamentalmente, il motivo risiederebbe nel fatto che, probabilmente, non tutti i potenziali beneficiari decideranno di cogliere l'opportunità di lasciare anticipatamente il lavoro. Sarà il Governo, poi, a decidere se utilizzare questi risparmi per ridurre il deficit o aumentare gli investimenti.