Jean Claude Juncker nella fase finale del 2018 è stato, indubbiamente, il politico europeo divenuto più celebre in Italia assieme a Pierre Moscovici. Era il periodo in cui l'Italia sembrava andare muro contro muro contro un'Ue ferma sulle proprie posizioni e determinata a non consentire all'Italia di violare i parametri europei per il proprio debito pubblico. In quel periodo lui ed altri si guadagnarono l'appellativo di euroburocrati e venivano accusati, da Salvini o altri del governo, di essere "attaccati agli zerovirgola" e non ai diritti degli italiani.

Venivano etichettati come tecnici che non badavano ai bisogni delle popolazioni. Oggi, però, arriva un "mea culpa importante" del presidente della Commissione Europea rispetto al proprio modo di applicare le regole, sebbene il riferimento a cui si fa caso è quello della Grecia.

Juncker parla a cinque mesi dalle elezioni

Juncker ha parlato nel corso di un evento celebrativo per i vent'anni dall'entrata in vigore dell'Euro che si è tenuto a Strasburgo. Un evento non comune, ma che allo stesso tempo è stata l'occasione per sentire il parare di uno dei vertici dell'Ue a cinque mesi da elezioni europee che, dal fronte populista, segnalano come portatrici di una vera e propria rivoluzione Politica nel Parlamento Europeo.

Il motivo? Una popolazione che, secondo opinioni che fanno capo ad esempio a Lega e M5S, sarebbe stanca di affidarsi a tecnici e burocrati per far andare avanti un'Europa troppo attaccata ai numeri, ormai zoppicante e concepita in maniera anacronistica. In tal senso fanno effetto le parole di Juncker che suonano quasi come un mea culpa, in riferimento a quanto è accaduto con la Grecia e che si pensava potesse essere un rischio anche per l'Italia.

Juncker ammette delle responsabilità

Le responsabilità che Juncker si è addebitato, come Europa, riguardano l'incapacità ad essere stati sufficientemente solidali con la Grecia. Tra i demeriti che il presidente della Commissione Europea ha riconosciuto c'è stata "un'austerità avventata".

Il rammarico poi è stato quello di "aver dato troppa importanza al Fondo Monetario Internazionale”. Parole che hanno come base di ragionamento l'esempio americano dove se la California è in difficoltà, gli Usa non si rivolgono al FMI. "Abbiamo - ammette- ricoperto di contumelie la Grecia". Parole che in molti proietteranno anche su fatti che hanno riguardato l'Italia e che, probabilmente, faranno discutere.