Il Governo sta tuttora lavorando sul maxi decreto unico che contiene le due misure in materia previdenziale come il meccanismo della Quota 100 e il cosiddetto reddito di cittadinanza e che dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri entro giovedì per il varo definitivo e la successiva entrata in vigore degli interventi.

QUota 100 e reddito di cittadinanza sono a rischio

Intanto, si registrano dati deludenti sulle prospettive di crescita dell'Italia. Stando a quanto riportato dal quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", infatti, una stima elaborata da Oxford Economics sulle previsioni di crescita del Paese afferma che le misure tanto sbandierate dal Governo Lega-stellato potrebbero essere a rischio.

Si tratta del pensionamento anticipato con Quota 100, del reddito di cittadinanza e degli investimenti considerati i pilastri fondamentali della nuova Legge di Stabilità 2019.

Stando alle stime di Oxford Economics, infatti, il Pil crescerà dello 0,3 % entro il 2018 e dello 0,7 % il prossimo anno, ovvero, al di sotto delle aspettative del Governo giallo-verde che, invece, mirava ad una crescita pari all' 1%. E' questa la previsione dell'esecutivo dopo la lunga trattativa con la Commissione Europea sulla nuova manovra finanziaria visto che secondo Bruxelles si trattava di misure che avrebbero comportate costi ingenti per le casse statali e non avrebbero favorito la crescita per il Paese. Tuttavia, il Premier Conte è riuscito a strappare una risposta affermativa garantendo il calo del rapporto deficit/Pil dal 2,4 % al 2,04 %.

Si attende la stima dell'Istat

"L'incertezza riguardo la politica di bilancio è stata attenuata ma i problemi di fondo sono stati solo rinviati, soprattutto in autunno, quando dovrà essere concordato il bilancio per il 2020", si legge nella stima elaborata da Oxford Economics. Sempre secondo quanto si apprende da "Il Sole 24 Ore", inoltre, la riforma delle Pensioni che contiene l'uscita anticipata con il sistema della Quota 100, il reddito di cittadinanza e il rilancio degli investimenti potrebbero essere a rischio per il 2018 e il 2019 mentre a partire dal 2020 gli interventi potranno avere un maggior sviluppo grazie all'aumento dell'Iva da 15,8 miliardi che andrebbe a finanziare le misure e alla crescita stabile fissata all' 1%.

Intanto, entro il 31 gennaio l'Istituto Nazionale di Statistica diffonderà le proprie stime del Pil per l'ultimo trimestre 2018: se la dinamica del Pil di ottobre-dicembre risultasse negativa, l'Istat potrebbe certificare una recessione tecnica.