Per rinunciare al reddito di cittadinanza, si dovrà pagare. I Caf, infatti, hanno precisato che chi presenterà il modulo per disdire il sussidio dovrà anche provvedere a restituire in blocco quanto ricevuto con la card. Ancora però, non è chiara la procedura per fermare i bonifici e, dunque, sfilarsi dalla platea dei beneficiari. Nei prossimi giorni, però, l'Inps con un circolare dovrebbe fare chiarezza su modalità e tempi.

Reddito di cittadinanza? No grazie

Il Redditto di cittadinanza, il sussidio per i cittadini in difficoltà economica fortemente voluto dal ministro Luigi Di Maio e dal Movimento Cinque Stelle, non sta riscuotendo il successo sperato. Tant'è che in tantissimi - si parla di una platea potenziale che sfiora le 130 mila persone - stanno pensando di rinunciarvi.

Nessuno al Governo aveva immaginato che potesse essere necessario predisporre un modulo per rinunciare al beneficio, eppure si sta assistendo ad una vera e propria fuga. Chi vuole presentare domanda di disdetta, dunque dovrà affrontare una procedura ancora tutta in fase di definizione.

Quel che è quasi certo, al momento, è che tutte le mensilità già incassate dovranno essere restituite in un’unica soluzione.

Solo nei prossimi giorni, comunque, l'Inps darà delucidazioni relativamente agli importi da restituire ed alle modalità per farlo. Le domande di disdetta, ovviamente, richiederanno una serie di passaggi e, prima che le card vengano finalmente bloccate trascorreranno settimane (o mesi). Per consentire ai beneficiari delusi di presentare rinuncia verrà probabilmente aperto un nuovo canale telematico che vaglierà le richieste e le inoltrerà all'Inps (che le gestirà e renderà operativo lo stop).

I motivi delle rinunce

Le domande per ottenere il reddito di cittadinanza, al 30 aprlle, come ha ricordato il presidente Inps, Pasquale Tridico, sono circa un milione e 16mila.

Molte di queste (circa il 25%) sono state rigettate. Le prime stime indicano che 34mila destinatari del Rdc riceveranno solo 40 euro al mese, poco più di 61mila otterranno meno di 100 euro, mentre il "grosso della platea" (poco meno di 140 mila persone) potrà contare su un importo compreso tra i 300 ed 500 euro. Le cifre più alte - tra i 500 ed i 750 euro - arriveranno solo a 97mila beneficiari. Insomma, si tratta di cifre molto lontane dai tanto decantati 780 euro.

L'esercito dei pentiti è composto soprattutto da tutti quei cittadini che hanno ricevuto somme relativamente basse. I motivi? Importi inferiori alle aspettative, troppi obblighi, controlli considerati invasivi ed estesi nel tempo. Per molte persone, dunque, il "gioco non vale la candela". Anche perché in caso di dichiarazione omissiva o falsa si rischia il carcere (la pena massima è di 6 anni).