Nicola Feroleto, papà di Gabriel - il bimbo di 2 anni e mezzo strangolato dalla madre a Piedimonte San Germano (in provincia di Frosinone) - rimarrà in carcere. A deciderlo è stato il Gip Salvatore Scalera al termine dell'interrogatorio di stamattina. Feroleto, assistito dal suo legale, l'avvocato Luigi D'Anna, è stata sentito nuovamente dal pubblico ministero Valentina Maisto. Secondo gli inquirenti avrebbe partecipato in maniera attiva all'omicidio del figlioletto.
Il nuovo interrogatorio
Durante l'interrogatorio per la convalida del fermo di stamani, Nicola Feroleto, ha raccontato, nuovamente, cosa stesse facendo mercoledì 17 aprile, mentre suo figlio Gabriel veniva trovato, senza vita, in una stradina di campagna a Volla di Piedimonte San Germano.
L'uomo si sarebbe dichiarato estraneo ai fatti e - dunque - ha respinto qualsiasi responsabilità, La sua versione dei fatti, però, è parsa alquanto contraddittoria. Come confermato anche dal suo legale, infatti, l'uomo è ancora in forte stato confusionale.
Secondo gli inquirenti, Feroleto, potrebbe non solo aver assistito all'omicidio del figlioletto, ma potrebbe anche avervi preso parte in maniera attiva.
L'omicidio
Gabriel Feroleto, due anni e mezzo, è stato rinvenuto senza vita mercoledì pomeriggio. Intorno alle 16:30, la mamma Donatella Di Bona, 28 anni, ha chiamato il 118 denunciando che il bimbo era stato investito da un'auto pirata. Le parole della giovane mamma, però, fin da subito non hanno trovato riscontro nei rilievi eseguiti dai carabinieri.
La donna - che dalla nascita del figlio soffre di depressione - al termine di un lungo interrogatorio, ha ammesso di aver strangolato e soffocato il piccolo. "Non smetteva di piangere" ha raccontato precisando che Gabriel voleva ritornare a casa dalla nonna. Donatella Di Bona (che già si trova nel carcere di Rebibbia, con l'accusa di omicidio volontario), però, ad un certo punto aveva anche accennato - salvo poi ritrattare - alla presenza di Nicola Feroleto sul luogo del delitto.
Feroleto, nel 2016, pur essendo già sposato, aveva riconosciuto Gabriel come suo figlio, ma non viveva con loro.
Le parole pronunciate da Donatella Di Bona, avvalorate da una serie di incongruenze riscontrate nella versione dei fatti riportata dal padre del bambino, però, hanno insospettito gli investigatori.
Secondo una prima ricostruzione - che potrebbe trovare riscontro nei risultati dell'autopsia - il bimbo potrebbe essere stato ucciso già in mattinata.
I due genitori poi, avrebbero abbandonato il povero Gabriel in strada, inscenando un incidente stradale. Un testimone, infatti, ha raccontato che Nicola Feroleto, in tarda mattinata, si aggirava per il paese. Feroleto non ha ammesso niente, ma davanti alle domande degli inquirenti, il suo alibi si è sgretolato.