Un messaggio molto importante per i percettori di reddito o pensione di cittadinanza è stato emanato dall'Inps ieri 2 ottobre 2019. Nella comunicazione ufficiale dell'Istituto Previdenziale, pubblicato sul suo sito ufficiale, l'Inps avverte i beneficiari del sussidio che occorre integrare le domande presentate a marzo per continuare a riceverlo anche per i prossimi mesi: il sussidio è stato erogato per i primi richiedenti in base ad un regime transitorio scaduto a settembre, dunque per percepire il prossimo rateo di reddito / pensione di cittadinanza occorre integrare le dichiarazioni sostitutive uniche adeguandole alle novità intervenute durante l'iter di conversione in legge del decreto.
Cosa devono fare i beneficiari che hanno presentato la domanda a marzo
La novità di cui parla l'Inps riguarda quanti hanno presentato la domanda dal 6 marzo 2019 al 2 aprile 2019, coloro che ricadono nel periodo transitorio prima citato. Il Decreto legislativo n° 4 del 28 gennaio 2019, il cosiddetto "decretone" che ha istituito il reddito di cittadinanza, venne convertito nella legge n° 26 del 28 marzo 2019: durante l'iter di conversione vennero inserite alcune novità che costrinsero l'Inps a cambiare anche il modello di presentazione delle istanze. Evidente quindi che chi ha prodotto domanda in quella fase ha utilizzato il vecchio modello. che adesso va integrato. In fase transitoria l'Inps ha comunque erogato il sussidio, ma come previsto dallo stesso istituto tali erogazioni non potevano superare i 6 mesi.
Ecco perché da domani l'Inps aprirà alle integrazioni rendendo attiva la procedura dal suo sito istituzionale.
Durante la conversione in legge del decreto furono introdotte novità riguardanti ulteriori documenti e ulteriori adempimenti sopratutto per gli extracomunitari. Per questo l'Inps, recependo le novità legislative, intervenne anche sulla modulistica relativa al reddito di cittadinanza.
Nel messaggio n° 3568 di ieri 2 ottobre l'Istituto Nazionale Previdenza Sociale spiega a chi ha presentato la domanda col protocollo precedente che adesso occorrerà integrare le dichiarazioni sostitutive prodotte a corredo della domanda.
In assenza di integrazione, stop alle erogazioni del sussidio
Il procedimento di integrazione e rettifica adesso necessario potrà essere eseguito direttamente dal beneficiario dal 4 ottobre.
Le vie per provvedere sono quelle canoniche, cioè tramite i servizi online dell'Istituto. Si può fare tutto da soli, oppure in alternativa recandosi direttamente all'Istituto o tramite patronati, Caf e soggetti abilitati. In assenza dell'integrazione richiesta il sussidio verrà sospeso. Al riguardo l'Inps chiarisce che il format online di integrazione resterà sempre attivo, ma per consentire all'Istituto di erogare con la cadenza mensile classica il sussidio, cioè per continuare a percepirlo normalmente, occorrerà provvedere all'adempimento entro il 21 ottobre prossimo. Per chi non adempirà entro questa data il sussidio verrà sospeso fino all'acquisizione della documentazione richiesta. Per completare la procedura l'Inps specifica che il beneficiario dovrà inserire il numero di protocollo della domanda (quello che comincia con INPS-RDC-2019), il proprio codice fiscale e il codice alfanumerico ricevuto via posta elettronica o tramite sms sul proprio cellulare.