Il nuovo decreto fiscale, il canonico atto collegato alla manovra finanziaria che reca disposizioni urgenti in materia di economia e finanza, sta per essere ultimato dal governo. Allo stato attuale il decreto è ancora una bozza di cui il contenuto è stato già reso noto dalla nota agenzia di stampa Ansa e come calendario pare che il decreto fiscale finirà sul tavolo del Consiglio dei Ministri lunedì prossimo. Rispetto agli ultimi anni l'atto non contiene condoni, sanatorie e rottamazioni di cartelle esattoriali e debiti fiscali in quanto l'operato del governo sembra vertere di più sulla lotta all'evasione fiscale.
Ed è proprio su questo aspetto che il decreto conterrà, come riporta un articolo del quotidiano economico-giuridico-politico "Italia Oggi", un abbassamento del limite all'uso del contante.
Almeno dimezzata la soglia massima
Verrà sensibilmente abbassato il limite per tutti i pagamenti che verranno effettuati utilizzando denaro contante e non carte di credito ed altri strumenti di pagamento elettronici e tracciabili. Secondo il quotidiano "Il Giornale", il premier Conte copia ciò che fece nel 2012 il Presidente del Consiglio Monti: in effetti la soglia su cui sembra orientato il governo passerebbe dai 3000 euro attuali a 1000/1500 euro. Il limite di 3000 euro per il governo è troppo alto e soprattutto, come anche il Ministro dell'Economia Gualtieri ha detto nelle ultime giornate, l'Italia è un paese arretrato dal punto di vista dell'utilizzo della moneta elettronica alternativa al contante.
Continuano le politiche volte ad incentivare l'uso di bancomat, carte di credito, carte di debito, bonifici, giroconto e assegni, cioè gli strumenti di pagamento che lasciano dietro di loro, tracce. Dati alla mano in effetti, in Italia l'80% delle transazioni e dei pagamenti è fatta in contanti e proprio questo dato rende, secondo Gualtieri, l'Italia un Paese non in linea con i tempi.
Ridurre il contante in circolazione
I provvedimenti dell'esecutivo rientrano nel progetto globale di eliminazione dell'uso del contante. L'abbassamento del limite del contante si affianca all'idea di offrire sconti fiscali sotto forma di rimborso di parte dell'Iva pagata da chi userà strumenti tracciabili per pagare gli acquisti di beni e servizi.
L'abbassare il limite di uso del contante secondo il governo costituirà un incentivo in più, oltre allo sconto sull'Iva, per mettere pressione sul consumatore, incentivandolo ad evitare il contante. Limitare l'utilizzo del contante dovrebbe consentire al governo di fare cassa, limitando il problema dell'evasione fiscale perché costringerebbe per esempio i commercianti ad emettere scontrini per giustificare il bonifico o il pagamento tramite carta ricevuto.
Come anche la nota di aggiornamento del Def ha messo in luce, dalla lotta all'evasione il governo conta di incassare 7 miliardi di euro che andranno a coprire le misure che la manovra finanziaria prevederà. Tornando al limite del contante, per il momento, l'ipotesi più fattibile è quella di ridurlo a circa la metà della soglia attuale, cioè abbassarla a 1500 euro se non addirittura tornare ai precedenti 1000 euro.