Il rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato oggi dalla Banca Centrale Europea (BCE) offre un'analisi dettagliata delle principali vulnerabilità che minacciano l’economia dell’Eurozona. I mercati finanziari si trovano in una situazione delicata: le valutazioni elevate di molti asset e la concentrazione del rischio rendono i mercati suscettibili a correzioni improvvise, aggravate da una liquidità talvolta insufficiente.

Il rapporto della Banca Centrale Europea

La BCE avverte che eventuali dinamiche avverse potrebbero essere amplificate dalle banche di investimento, esposte a rischi di leva finanziaria e ad asset concentrati.

Un'altra area critica evidenziata è la sostenibilità del debito sovrano. Sebbene il rapporto debito/PIL sia diminuito rispetto ai livelli pandemici, diversi Paesi restano vulnerabili a causa di fondamentali fiscali fragili. L’aumento dei tassi d’interesse rischia di gravare sui costi di finanziamento, rinnovando le preoccupazioni sulla capacità di gestione del debito pubblico. Tali pressioni fiscali, combinate con incertezze politiche e prospettive di crescita stagnanti, rappresentano una minaccia per la stabilità a lungo termine.

Tra i settori più colpiti, il mercato immobiliare commerciale spicca come una fonte di rischio crescente. Le transazioni sono crollate (-47% nella prima metà del 2023 rispetto al 2022), e i prezzi continuano a subire pressioni.

La BCE sottolinea che eventuali crisi più ampie in questo settore potrebbero ripercuotersi sui bilanci delle banche e sul sistema finanziario nel suo complesso, con perdite significative su prestiti e investimenti legati agli immobili commerciali. Al contrario, il mercato immobiliare residenziale mostra segnali di stabilizzazione, nonostante l’impatto degli alti tassi di interesse sui mutui.

Le famiglie, per ora, dimostrano una resilienza grazie a un mercato del lavoro solido e a livelli di risparmio elevati. Tuttavia, le imprese dell’Eurozona affrontano difficoltà crescenti: i margini di profitto sono sotto pressione a causa degli elevati costi di finanziamento. La BCE avverte che un rallentamento economico più marcato potrebbe pesare ulteriormente sulla qualità degli asset bancari, con conseguenze rilevanti per le piccole e medie imprese, già vulnerabili.

Le raccomandazioni della Bce

Per mitigare questi rischi, la BCE raccomanda di mantenere elevati requisiti di capitale per le banche, combinati con misure macroprudenziali che garantiscano standard di prestito robusti. Inoltre, evidenzia la necessità di rafforzare la resilienza del settore finanziario non bancario, ampliando l’adozione di politiche che favoriscano la stabilità e una maggiore integrazione dei mercati dei capitali. Questo approccio non solo supporterebbe la sicurezza del sistema finanziario, ma potrebbe anche contribuire a sostenere una crescita economica più stabile nel lungo termine.

Nonostante i rischi evidenziati, la BCE conclude che le banche dell’Eurozona dispongono di solide riserve di capitale e liquidità, le quali offrono un margine di sicurezza per affrontare eventuali shock.

Tuttavia, con un contesto macroeconomico sempre più incerto, l’istituto invita le autorità nazionali e le istituzioni europee a restare vigili e a collaborare per mitigare i potenziali rischi sistemici.